DUE ANNI DI INIBIZIONE A FOTI
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puoi andarlo a rispolverare, io le carte le leggo e commento in base a quello che leggo proveniente dalle procure, non in base a giudizi personali, quelle diverrebbero opinioni non commenti di fatti.ERIK LARSSON © ha scritto:
Mi ricordo lo stesso post aperto poco meno di 1 anno fa, con argomento regginaservice e agentopoli, minimizzato da te e da altri soggetti, come una bravata fatta da soggetti "birichini". Non vorrei rispolverare il post.....e lo faccio per tutelarti di fronte all'utenza. Sei del mestiere, sai cosa voglio dire.....prega che ci siano ancora Santi in Paradiso.
Ho detto tutto. Buon proseguimento.
. poi in qualche modo anche tu sei del mestiere e sai di cosa stiamo parlando.
Have a Nice Day
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dopodichè tutti a casa a brindare con tarallucci e vino.......NinoMed ha scritto:Seemann ha scritto:2milioni 300mila euro ed ancora va difeso...
.....anzi vanno pretese spiegazioni e scuse......
Sei il mio mito!
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http://www.ildispaccio.it/calcio/84-qua ... ma-al-club
Un'inibizione sotto l'albero. Lillo Foti prosegue la sua collezione di provvedimenti inflitti dalla Federcalcio. La Disciplinare gli ha inflitto una squalifica di due anni, per lo diatriba relativa alle fatture false ed agli intrallazzi con procuratori del calibro di Tullio Tinti. Stando al testo emesso dalla Figc, i tesserati della Reggina implicati non avrebbero respinto le accuse, limitandosi a chiedere (senza ottenere) la prescrizione. Contestate anche delle violazioni inerenti agli ingaggi di Mario Cassano e Sergio Volpi, avvenuti nell'estate del 2009.
Oltre al presidente Foti, il provvedimento disciplinare tocca anche alla segretaria del settore giovanile, Titti Fazzari: "Per rispondere il primo di ripetute violazioni dell'art. 1, comma 1 del Codice di Giustizia sportiva in relazione alla normativa di cui all'art. 84 NOIF e del Regolamento Agenti. La seconda della violazione di cui all'art. 1, comma 1, del CGS per aver palesemente dichiarato, durante l'audizione resa innanzi la Procura federale, circostanze non veritiere in ordine alla costituzione e gestione della Società Reggina Service Srl - ora Reser Srl anche con riferimento ai rapporti intrattenuti con la Società Reggina Calcio Spa".
Un altro capo di imputazione coinvolge, oltre ai due tesserati amaranto, anche uno degli agenti più vicini alla Reggina negli ultimi anni: "Tullio TINTI, Pasquale FOTI, Maria Concetta Angela FAZZARI, in concorso tra loro della violazione dell'art. 1, comma 1 e dell'art. 9 del CGS per essersi di fatto associati al fine di commettere illeciti consistenti nel pagamento in favore delle diverse Società appartenenti al gruppo G. di numerose fatture per operazioni inesistenti da parte della REGGINA service – RESER Srl al fine di trarne comunque profitto a danno della stessa Società".
Per quanto riguarda il concorso di colpa contestato a Foti e Tinti, tutto sembra ruotare attorno alla deposizione di questo signor G., che ha così deposto presso la Procura di Milano: "...Allora, lì il contatto con le Società calcistiche ci è arrivato tramite un...come si chiamano, i...no, non promotore calcistico, un... ... procuratore di calcio, che si chiama Tullio TINTI di Brescia. E' tramite TINTI che io ho conosciuto la REGGINA e abbiamo conosciuto poi due altre Società di ... ...di calcio. Dove gli importi che sono stati fatturati, sono stati fatturati poi da Società estere, in sostanza. Poi questo è chiaro. Per i titolari stessi delle Società... cioè, per il loro beneficio, in buona sostanza, per una liquidità. E in un paio di casi... ... per i presidenti delle Società di calcio. Ed il caso... per esempio in un paio di casi sono soldi che dovevano essere pagati a questo Tinti ...disponibilità estere ... ... normalmente il ritorno era in contanti in Italia ... ... dei fondi neri, ecco. Mettiamoci...sì, questo è un po' il concetto. No, no, proprio...cioè, nel caso della Reggina, il Presidente della Reggina... e nel caso dell'altro, dell'Empoli, mi pare, il Presidente dell'Empoli. Si. O il suo direttore amministrativo.....Nel caso però del....cioè, in un paio di casi le somme sono servite anche a essere.....a remunerare il Tinti stesso. Le sue prestazioni che mi avevano detto che lui aveva fatto. In un paio di casi, eh, però? Non nella maggior parte dei casi......".
La commissione giudicante ha concesso un'attenuante: "Per quanto attiene la violazione dell'art. 9 CGS ascritta al Foti e alla Fazzari questa Commissione, pur non ritenendo di aderire alle eccezioni sollevate nelle loro difese, non ritiene raggiunta la prova certa della esistenza di un vincolo associativo dei due deferiti (tra loro certamente esistente) esteso anche al Tinti. Infatti se da un lato le dichiarazioni rese dal G. e la reiterazione delle condotte con le medesime modalità farebbero presumere l'esistenza di un comune accordo finalizzato alla commissione di illeciti, dall'altro non può escludersi che il Foti si sia limitato a rivolgersi di volta in volta al Tinti, a prescindere da ogni altro comune progetto".
Il passaggio che fa riflettere, è quello in cui Foti riconosce le false fatturazioni all'estero, adducendo però di aver agito nell'interesse della società. Ovviamente, gli viene comunque addebitata l'illiceità del suo comportamento: "Per quanto attiene le altre violazioni ascritte al Foti, esse risultano ampiamente provate non solo dalle dichiarazioni del G. ma anche dalla documentazione acquisita e perfino dalle ammissioni del deferito che non ha mai negato di aver utilizzato le false fatture per trasferire fondi all'estero, limitandosi a sostenere di aver perseguito non già il proprio interesse personale ma esclusivamente quello della Società. Questa circostanza, alla quale ha dato credito anche la Procura Federale precisando in tal senso quanto in un primo momento contestato nel deferimento, non ha tuttavia valore esimente. Infatti l'illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire all'estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio societario. Tali operazioni hanno avuto certamente un costo per la Reggina, se non altro per i compensi illeciti versati al procacciatore e all'organizzazione del Sig. G.. Infine non va sottaciuto che la tesi difensiva (come appena detto non esimente) secondo la quale la provvista illecitamente costituita sarebbe servita solo a compensare mediazioni per vantaggiose cessioni di calciatori, non è stata in alcun modo provata né documentalmente (con la giustificazione di un provvidenziale incendio che avrebbe distrutto tali tracce scritte) né assertivamente in quanto il deferito non ha mai indicato il nominativo dei fantomatici intermediari che avrebbero incassato in nero tali somme".
Oltre ai due anni di inibizione per Foti, la Commissione Disciplinare presieduta dall'avvocato Sergio Artico ha imposto una squalifica di 9 mesi per Titti Fazzari, nonché una multa di 100 mila euro alla Reggina, a titolo di responsabilità diretta ed oggettiva. Per le contestazioni prese in esame dalla Federcalcio a carico del presidente e della segretaria, è in corso un processo penale a Milano.
Un'inibizione sotto l'albero. Lillo Foti prosegue la sua collezione di provvedimenti inflitti dalla Federcalcio. La Disciplinare gli ha inflitto una squalifica di due anni, per lo diatriba relativa alle fatture false ed agli intrallazzi con procuratori del calibro di Tullio Tinti. Stando al testo emesso dalla Figc, i tesserati della Reggina implicati non avrebbero respinto le accuse, limitandosi a chiedere (senza ottenere) la prescrizione. Contestate anche delle violazioni inerenti agli ingaggi di Mario Cassano e Sergio Volpi, avvenuti nell'estate del 2009.
Oltre al presidente Foti, il provvedimento disciplinare tocca anche alla segretaria del settore giovanile, Titti Fazzari: "Per rispondere il primo di ripetute violazioni dell'art. 1, comma 1 del Codice di Giustizia sportiva in relazione alla normativa di cui all'art. 84 NOIF e del Regolamento Agenti. La seconda della violazione di cui all'art. 1, comma 1, del CGS per aver palesemente dichiarato, durante l'audizione resa innanzi la Procura federale, circostanze non veritiere in ordine alla costituzione e gestione della Società Reggina Service Srl - ora Reser Srl anche con riferimento ai rapporti intrattenuti con la Società Reggina Calcio Spa".
Un altro capo di imputazione coinvolge, oltre ai due tesserati amaranto, anche uno degli agenti più vicini alla Reggina negli ultimi anni: "Tullio TINTI, Pasquale FOTI, Maria Concetta Angela FAZZARI, in concorso tra loro della violazione dell'art. 1, comma 1 e dell'art. 9 del CGS per essersi di fatto associati al fine di commettere illeciti consistenti nel pagamento in favore delle diverse Società appartenenti al gruppo G. di numerose fatture per operazioni inesistenti da parte della REGGINA service – RESER Srl al fine di trarne comunque profitto a danno della stessa Società".
Per quanto riguarda il concorso di colpa contestato a Foti e Tinti, tutto sembra ruotare attorno alla deposizione di questo signor G., che ha così deposto presso la Procura di Milano: "...Allora, lì il contatto con le Società calcistiche ci è arrivato tramite un...come si chiamano, i...no, non promotore calcistico, un... ... procuratore di calcio, che si chiama Tullio TINTI di Brescia. E' tramite TINTI che io ho conosciuto la REGGINA e abbiamo conosciuto poi due altre Società di ... ...di calcio. Dove gli importi che sono stati fatturati, sono stati fatturati poi da Società estere, in sostanza. Poi questo è chiaro. Per i titolari stessi delle Società... cioè, per il loro beneficio, in buona sostanza, per una liquidità. E in un paio di casi... ... per i presidenti delle Società di calcio. Ed il caso... per esempio in un paio di casi sono soldi che dovevano essere pagati a questo Tinti ...disponibilità estere ... ... normalmente il ritorno era in contanti in Italia ... ... dei fondi neri, ecco. Mettiamoci...sì, questo è un po' il concetto. No, no, proprio...cioè, nel caso della Reggina, il Presidente della Reggina... e nel caso dell'altro, dell'Empoli, mi pare, il Presidente dell'Empoli. Si. O il suo direttore amministrativo.....Nel caso però del....cioè, in un paio di casi le somme sono servite anche a essere.....a remunerare il Tinti stesso. Le sue prestazioni che mi avevano detto che lui aveva fatto. In un paio di casi, eh, però? Non nella maggior parte dei casi......".
La commissione giudicante ha concesso un'attenuante: "Per quanto attiene la violazione dell'art. 9 CGS ascritta al Foti e alla Fazzari questa Commissione, pur non ritenendo di aderire alle eccezioni sollevate nelle loro difese, non ritiene raggiunta la prova certa della esistenza di un vincolo associativo dei due deferiti (tra loro certamente esistente) esteso anche al Tinti. Infatti se da un lato le dichiarazioni rese dal G. e la reiterazione delle condotte con le medesime modalità farebbero presumere l'esistenza di un comune accordo finalizzato alla commissione di illeciti, dall'altro non può escludersi che il Foti si sia limitato a rivolgersi di volta in volta al Tinti, a prescindere da ogni altro comune progetto".
Il passaggio che fa riflettere, è quello in cui Foti riconosce le false fatturazioni all'estero, adducendo però di aver agito nell'interesse della società. Ovviamente, gli viene comunque addebitata l'illiceità del suo comportamento: "Per quanto attiene le altre violazioni ascritte al Foti, esse risultano ampiamente provate non solo dalle dichiarazioni del G. ma anche dalla documentazione acquisita e perfino dalle ammissioni del deferito che non ha mai negato di aver utilizzato le false fatture per trasferire fondi all'estero, limitandosi a sostenere di aver perseguito non già il proprio interesse personale ma esclusivamente quello della Società. Questa circostanza, alla quale ha dato credito anche la Procura Federale precisando in tal senso quanto in un primo momento contestato nel deferimento, non ha tuttavia valore esimente. Infatti l'illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire all'estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio societario. Tali operazioni hanno avuto certamente un costo per la Reggina, se non altro per i compensi illeciti versati al procacciatore e all'organizzazione del Sig. G.. Infine non va sottaciuto che la tesi difensiva (come appena detto non esimente) secondo la quale la provvista illecitamente costituita sarebbe servita solo a compensare mediazioni per vantaggiose cessioni di calciatori, non è stata in alcun modo provata né documentalmente (con la giustificazione di un provvidenziale incendio che avrebbe distrutto tali tracce scritte) né assertivamente in quanto il deferito non ha mai indicato il nominativo dei fantomatici intermediari che avrebbero incassato in nero tali somme".
Oltre ai due anni di inibizione per Foti, la Commissione Disciplinare presieduta dall'avvocato Sergio Artico ha imposto una squalifica di 9 mesi per Titti Fazzari, nonché una multa di 100 mila euro alla Reggina, a titolo di responsabilità diretta ed oggettiva. Per le contestazioni prese in esame dalla Federcalcio a carico del presidente e della segretaria, è in corso un processo penale a Milano.
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Ma spiegazioni e scuse da parte di chi ???NinoMed ha scritto:Seemann ha scritto:2milioni 300mila euro ed ancora va difeso...
non va difeso, anzi vanno pretese spiegazioni e scuse,
ma non va fatta disinformazione.
Da quello che disse " io rispondo del mio operato e se al tifoso nn va bene nn è un mio problema """, NINO TI MBRIACASTI:
e' semplicemente degno di nota, il tuo volerlo difendere a tutti i costi, nemmeno il suo avvocato saprebbe fare di meglio.
SI DEVE DIMETTERE, ALTERNATIVE NN CE NE SONO, sono tali e tanti gli orrori degli ulitmi anni, che la sua credibilità agli occhi dei tifosi è totalmente azzerata.
04/05/1971 - 15/01/2007 punto e a capo.
16/01/2007 .............niente sarà più come prima.
Mi manchi sempre più.
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Non gabbu e no maravigghia manco la distinzione dalla seconda squadra di Milano è più invocabile........goldenboy ha scritto:........ avrebbero respinto le accuse, limitandosi a chiedere (senza ottenere) la prescrizione.
Vediamo se su questo punto Ninomed invoca l'incapacità di intendere e di volere.goldenboy ha scritto: Per le contestazioni prese in esame dalla Federcalcio a carico del presidente e della segretaria, è in corso un processo penale a Milano.
Per quanto attiene le altre violazioni ascritte al Foti, esse risultano ampiamente provate
non solo dalle dichiarazioni del G. ma anche dalla documentazione acquisita e perfino
dalle ammissioni del deferito che non ha mai negato di aver utilizzato le false fatture per
trasferire fondi all’estero, limitandosi a sostenere di aver perseguito non già il proprio
interesse personale ma esclusivamente quello della Società. Questa circostanza, alla
quale ha dato credito anche la Procura Federale precisando in tal senso quanto in un
primo momento contestato nel deferimento, non ha tuttavia valore esimente. Infatti
l’illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione
finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire
all’estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione
finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio
societario.
io mi domando: chi è il difensore di Foti? Con queste ammissioni - se vere - come poteva pensare di farla franca? Avrebbe dovuto patteggiare a qualunque costo. <A volte i penalisti..... assamu futtiri.
non solo dalle dichiarazioni del G. ma anche dalla documentazione acquisita e perfino
dalle ammissioni del deferito che non ha mai negato di aver utilizzato le false fatture per
trasferire fondi all’estero, limitandosi a sostenere di aver perseguito non già il proprio
interesse personale ma esclusivamente quello della Società. Questa circostanza, alla
quale ha dato credito anche la Procura Federale precisando in tal senso quanto in un
primo momento contestato nel deferimento, non ha tuttavia valore esimente. Infatti
l’illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione
finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire
all’estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione
finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio
societario.
io mi domando: chi è il difensore di Foti? Con queste ammissioni - se vere - come poteva pensare di farla franca? Avrebbe dovuto patteggiare a qualunque costo. <A volte i penalisti..... assamu futtiri.
Carolus
Ahahahahahahahahahhahahaha fatture false per il bene della Reggina e ci sono gli mbuccalapuni che ci credono. Fondi in nero usati per pagare lautamente i procuratori che ci hanno portato campioni del calibro di tuLlberg e stasgard
va mangiati a bufala stortu
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A parte che, con tutta la buona volontà, riesce francamente difficile credere ad una cosa del genere, almeno completamente, anche se la Procura stessa ammette di crederlo nella stessa sentenza.carolus ha scritto:limitandosi a sostenere di aver perseguito non già il proprio
interesse personale ma esclusivamente quello della Società.
Ma anche volendo ammettere che UNA PARTE di quei soldi fossero destinati alla squadra, allora diventano inconcepibili tutte quelle dichiarazioni, a ridosso del mercato, di difficoltà nella sopravvivenza e robe varie.
Duole dirlo da tifoso, ma è incontrovertibile che sia stato certificato il "Lillo si futti i sordi".
Per quanto mi riguarda, coerentemente non chiederò la testa di Foti in mancanza di valide, reali ed immediate alternative, poiché COME SEMPRE per me viene prima di tutto il bene della squadra, e non condivido chi preferirebbe il nulla a Foti. Ma è anche ovvio che, dal prossimo calciomercato in poi, non cominci a rompere i coglioni con rischi di fallimento ed annessi, visto che, COME LUI HA DICHIARATO, ha un tesoretto da dove attingere ESCLUSIVAMENTE per il bene della squadra...
Lo stesso che gli ha consigliato di non patteggiare in estate, il che ci avrebbe tranquillamente consentito di uscire al massimo con un punto di penalizzazione. È già da li mi ebbi la chiara impressione di non trovarsi di fronte ad una volpe...carolus ha scritto:io mi domando: chi è il difensore di Foti? Con queste ammissioni - se vere - come poteva pensare di farla franca? Avrebbe dovuto patteggiare a qualunque costo. <A volte i penalisti..... assamu futtiri.
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Fantastica la premessa.....OronzoPugliese ha scritto:
Ma anche volendo ammettere che UNA PARTE di quei soldi fossero destinati alla squadra...
Si potrebbe invece chiedere al sindaco un monumento, una statua marmorea che ricalchi le imprese di un grande condottiero.OronzoPugliese ha scritto:
Duole dirlo da tifoso, ma è incontrovertibile che sia stato certificato il "Lillo si futti i sordi".
Per quanto mi riguarda, coerentemente non chiederò la testa di Foti in mancanza di valide, reali ed immediate alternative....
http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119
Eccola, la si attendeva ed è arrivata: trattasi della nuova tegola abbattutasi sulla Reggina Calcio: 100.000 euro di multa
(che per le asfittiche casse amaranto sono un sacco di soldi, una cifra di poco superiore, lo ricordiamo, ha determinato la rinuncia a Bonazzoli) e due anni di inibizione per il Presidente Foti, unitamente ad un anno per la responsabile amministrativa, Fazzari.
La vicenda è quella di “agentopoli” e, in buona sostanza, delle fatture false. Il capo di accusa iniziale, terribile, nei confronti di Foti, che ipotizzava che la condotta a lui ascritta fosse finalizzata ad acquisire vantaggi (e dunque guadagni) personali è stato mitigato escludendo tale ipotesi, ma, come rimarca la stessa sentenza, ciò “non ha tuttavia valore esimente. Infatti” – prosegue il documento “l’illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire all’estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio societario. Tali operazioni” – rimarcano i giudici - “hanno avuto certamente un costo per la Reggina, se non altro per i compensi illeciti versati al procacciatore e all’organizzazione del Sig. G.. Infine” – prosegue la sentenza - “non va sottaciuto che la tesi difensiva (come appena detto non esimente) secondo la quale la provvista illecitamente costituita sarebbe servita solo a compensare mediazioni per vantaggiose cessioni di calciatori, non è stata in alcun modo provata né documentalmente (con la giustificazione di un provvidenziale incendio che avrebbe distrutto tali tracce scritte) né assertivamente in quanto il deferito non ha mai indicato il nominativo dei fantomatici intermediari che avrebbero incassato in nero tali somme”
La parte più pesante della sentenza recita: "Tullio TINTI, Pasquale FOTI, Maria Concetta Angela FAZZARI, in concorso tra loro della violazione dell’art. 1, comma 1 e dell’art. 9 del CGS per essersi di fatto associati al fine di commettere illeciti consistenti nel pagamento in favore delle diverse Società appartenenti al gruppo G. di numerose fatture per operazioni inesistenti da parte della REGGINA service – RESER Srl al fine di trarne comunque profitto a danno della stessa Società
Questa, ennesima, pesantissima sentenza si abbatte come un diluvio sul bagnato. Un lago, un oceano costituito da una serie di vicende che, dal 2005 ad oggi, hanno portato, molte, a condanne pesanti per società e Presidente e tutte a devastanti danni di immagine che hanno ormai azzerato la titanica opera realizzata dalla stessa società negli anni compresi tra il 1999 e il 2009, di gran lunga gli anni migliori della storia del calcio reggino, cominciata nel 1914 (cosa della quale, dopo avere rinnegato per anni le origini, al punto di celebrare, nel logo e sulle maglie, l’anno 1986, la Reggina Calcio si è già riappropriata in vista del centenario, ma questa è altra storia).
Questo il triste riepilogo degli ultimi anni.
2005 - Fidejussione per iscrizione al campionato non regolare contestata da Gazzoni. Fu necessario intervento d’urgenza, con intercessioni politiche e nuova fidejussione della Banca Popolare di Crotone per iscrizione. In pochi giorni venne smembrato il parco-calciatori, con la cessione, tra gli altri di Mozart e Bonazzoli. Questo intervento riparatore, tuittavia, venne ritenuto anche dai giudici ordinari perfettamente lecito
2006 - Calciopoli - 1 anno e 6 mesi per Foti di inibizione - 11 punti di penalizzazione per la Reggina - Entrambi dopo arbitrato. Per la medesima vicenda la giustizia ordinaria ha condannato Foti ad un anno e sei mesi (procedimento ancora in corso, sentenza non definitiva)
2008 – Plusvalenze: un mese di inibizione per Foti e 400.000 euro di multa per la società
2012 Scommessopoli: 3 punti di penalizzazione per la Reggina, in attesa di arbitrato per presunto tentativo di combine Modena-Reggina
2012 Agentopoli: 2 anni di inibizione per Foti e 100.000 euro di multa a carico della Reggina Calcio per emissione fittizia di fatture
Vai Lillo, portaci il sesto titulo!
Eccola, la si attendeva ed è arrivata: trattasi della nuova tegola abbattutasi sulla Reggina Calcio: 100.000 euro di multa
(che per le asfittiche casse amaranto sono un sacco di soldi, una cifra di poco superiore, lo ricordiamo, ha determinato la rinuncia a Bonazzoli) e due anni di inibizione per il Presidente Foti, unitamente ad un anno per la responsabile amministrativa, Fazzari.
La vicenda è quella di “agentopoli” e, in buona sostanza, delle fatture false. Il capo di accusa iniziale, terribile, nei confronti di Foti, che ipotizzava che la condotta a lui ascritta fosse finalizzata ad acquisire vantaggi (e dunque guadagni) personali è stato mitigato escludendo tale ipotesi, ma, come rimarca la stessa sentenza, ciò “non ha tuttavia valore esimente. Infatti” – prosegue il documento “l’illiceità della condotta ai fini disciplinari non dipende esclusivamente dalla destinazione finale dei proventi delle operazioni simulatorie, che in ogni caso sono servite a costituire all’estero una congrua provvista di denaro in nero, a prescindere dalla sua utilizzazione finale, con tutte le conseguenze del caso anche in relazione alla redazione del bilancio societario. Tali operazioni” – rimarcano i giudici - “hanno avuto certamente un costo per la Reggina, se non altro per i compensi illeciti versati al procacciatore e all’organizzazione del Sig. G.. Infine” – prosegue la sentenza - “non va sottaciuto che la tesi difensiva (come appena detto non esimente) secondo la quale la provvista illecitamente costituita sarebbe servita solo a compensare mediazioni per vantaggiose cessioni di calciatori, non è stata in alcun modo provata né documentalmente (con la giustificazione di un provvidenziale incendio che avrebbe distrutto tali tracce scritte) né assertivamente in quanto il deferito non ha mai indicato il nominativo dei fantomatici intermediari che avrebbero incassato in nero tali somme”
La parte più pesante della sentenza recita: "Tullio TINTI, Pasquale FOTI, Maria Concetta Angela FAZZARI, in concorso tra loro della violazione dell’art. 1, comma 1 e dell’art. 9 del CGS per essersi di fatto associati al fine di commettere illeciti consistenti nel pagamento in favore delle diverse Società appartenenti al gruppo G. di numerose fatture per operazioni inesistenti da parte della REGGINA service – RESER Srl al fine di trarne comunque profitto a danno della stessa Società
Questa, ennesima, pesantissima sentenza si abbatte come un diluvio sul bagnato. Un lago, un oceano costituito da una serie di vicende che, dal 2005 ad oggi, hanno portato, molte, a condanne pesanti per società e Presidente e tutte a devastanti danni di immagine che hanno ormai azzerato la titanica opera realizzata dalla stessa società negli anni compresi tra il 1999 e il 2009, di gran lunga gli anni migliori della storia del calcio reggino, cominciata nel 1914 (cosa della quale, dopo avere rinnegato per anni le origini, al punto di celebrare, nel logo e sulle maglie, l’anno 1986, la Reggina Calcio si è già riappropriata in vista del centenario, ma questa è altra storia).
Questo il triste riepilogo degli ultimi anni.
2005 - Fidejussione per iscrizione al campionato non regolare contestata da Gazzoni. Fu necessario intervento d’urgenza, con intercessioni politiche e nuova fidejussione della Banca Popolare di Crotone per iscrizione. In pochi giorni venne smembrato il parco-calciatori, con la cessione, tra gli altri di Mozart e Bonazzoli. Questo intervento riparatore, tuittavia, venne ritenuto anche dai giudici ordinari perfettamente lecito
2006 - Calciopoli - 1 anno e 6 mesi per Foti di inibizione - 11 punti di penalizzazione per la Reggina - Entrambi dopo arbitrato. Per la medesima vicenda la giustizia ordinaria ha condannato Foti ad un anno e sei mesi (procedimento ancora in corso, sentenza non definitiva)
2008 – Plusvalenze: un mese di inibizione per Foti e 400.000 euro di multa per la società
2012 Scommessopoli: 3 punti di penalizzazione per la Reggina, in attesa di arbitrato per presunto tentativo di combine Modena-Reggina
2012 Agentopoli: 2 anni di inibizione per Foti e 100.000 euro di multa a carico della Reggina Calcio per emissione fittizia di fatture
Vai Lillo, portaci il sesto titulo!
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- Forumino Malato
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- Iscritto il: 24/05/2011, 20:52
Il Fotismo per la Reggina e i suoi tifosi, si sta rivelando come il Berlusconismo per l'Italia e gli italiani
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
- ERIK LARSSON ©
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Addirittura, letto il tuo albo d'oro, nel 2012 si è superato con il "duplete" (Scommessopoli, Agentopoli). Per il "triplete" manca che arrivi qualcos'altro entro il 31 di questo mese.trentaprile ha scritto:
Vai Lillo, portaci il sesto titulo!
- OronzoPugliese
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ERIK LARSSON © ha scritto:Si potrebbe invece chiedere al sindaco un monumento, una statua marmorea che ricalchi le imprese di un grande condottiero.OronzoPugliese ha scritto:
Duole dirlo da tifoso, ma è incontrovertibile che sia stato certificato il "Lillo si futti i sordi".
Per quanto mi riguarda, coerentemente non chiederò la testa di Foti in mancanza di valide, reali ed immediate alternative....
Non ho certo bisogno di interpretazioni autentiche di ciò che penso e che esprimo da cicchessia
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
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Che strano il tono della tua prudenza allorquando si parla di Zio Lillo è cosi cauto e protettivo che cosi mi era sembrato si potesse proseguire. Mi raccomando in mancanza di valide alternative "voto bulgaro" e tirare avanti,o in alternativa un tarallucci e vino e mi raccomando "volemose bene".OronzoPugliese ha scritto:ERIK LARSSON © ha scritto:Si potrebbe invece chiedere al sindaco un monumento, una statua marmorea che ricalchi le imprese di un grande condottiero.OronzoPugliese ha scritto:
Duole dirlo da tifoso, ma è incontrovertibile che sia stato certificato il "Lillo si futti i sordi".
Per quanto mi riguarda, coerentemente non chiederò la testa di Foti in mancanza di valide, reali ed immediate alternative....
Non ho certo bisogno di interpretazioni autentiche di ciò che penso e che esprimo da cicchessia
- OronzoPugliese
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ERIK LARSSON © ha scritto: Che strano il tono della tua prudenza allorquando si parla di Zio Lillo è cosi cauto e protettivo che cosi mi era sembrato si potesse proseguire. Mi raccomando in mancanza di valide alternative "voto bulgaro" e tirare avanti,o in alternativa un tarallucci e vino e mi raccomando "volemose bene".
Nel mio intervento ho scritto, credo abbastanza chiaramente, un giudizio totalmente negativo sulla questione e sul comportamento disonesto del presidente. Se poi a te piace estrapolarne un pezzetto, voltarla a minchia e fare le solite reprimende, personalmente fastidiose, sulla stupidità del pensiero altrui diverso dal tuo, sull'infantile classificazione tra fotiani ed antifotiani, sull'acclarata coglionaggine di chi sceglie ancora di andare allo stadio e via dicendo, francamente ho poco da farci.
Ma sulla questione del "Lillo vattene" a prescindere ho sempre mantenuto la stessa posizione: me ne strafotto i cosiddetti se il presidente si chiama Foti o Romeo o Pulitanó, anche se ritengo che oggi sarebbe più "salutare" per tutti un avvicendamento al vertice.
Solo che per sostituire qualcuno di solito ci vuole il sostituto: se non c'é mi tengo Lillo, perché se il dopo Lillo significa niente Reggina, e ad altri starebbe bene, a me no, chiaro chiaro
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"