Coach Fantozzi:«Questa Viola sta venendo su bene»

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Hurricane82
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Fantozzi aspetta un lungo e un play «Questa Viola sta venendo su bene»


Valerio Chinè
REGGIO CALABRIA
Alessandro Fantozzi, nel suo lido in Versilia, si gode ancora qualche giorno di vacanza. Da poco ha chiuso una delle tante conversazioni con i suoi assistenti dello staff: «Quest'anno abbiamo la fortuna di partire con uno staff collaudato, di cui ho la piena stima e fiducia – dice il tecnico livornese –. Con il professor Neri, seppur la metodologia ormai sia standard, stiamo scendendo nel dettaglio per cercare di partire col piede giusto, visto che la fase preparatoria è molto importante in una stagione lunga e intensa come la prossima».

– Mancano ancora un play e un uomo d'area, però finora la società ti ha messo a disposizione una squadra di gran talento.
«D'estate ognuno pensa di avere la squadra migliore, poi la prova del campo è sempre decisiva. L'importante è mettere assieme un organico equilibrato, con giocatori che s'incastrano bene tra loro come in un puzzle. L'individualità conta tanto, ma è fondamentale cercare di creare un gruppo più forte delle singole qualità»-

Con Paparella, Caprari e Grilli ti trovi una batteria d'artiglieri niente male. Altra cosa rispetto allo scorso anno?
«Fino a un certo punto. Il problema degli ultimi mesi dell'anno scorso è che c'è mancata gente come Cavalieri e Ruggeri: erano due armi perimetrali importanti per aprire le difese e darci maggiori soluzioni offensive. Parlare dei singoli ad ogni modo non m'è mai piaciuto, siamo dieci in squadra, ciascuno è importante».

Un centro o un'ala forte con gioco interno, e un regista per completare un backcourt assortito. Quali le tue richieste?
«Ci manca un uomo d'area. L'idea iniziale era prendere un centro come Saponi, giusto per utilizzare un nome molto gettonato. Ma probabilmente opteremo per un'ala alta con le stesse caratteristiche, anche perché in serie B giocare con lunghi troppo statici non ha senso. Un "4-5" consistente, che ci dia forza a rimbalzo, lavoro sporco, gioco spalle a canestro andrebbe benissimo. Sul perimetro, invece, più che un regista puro ci serve una combo veloce, che dia profondità e possa giocare anche al fianco di Paparella».

– Finora tutti gli obiettivi di mercato sono stati raggiunti?
«Abbiamo lavorato in sintonia con la società, ogni scelta è stata sempre frutto di lavoro approfondito, riflessioni, considerazioni. Abbiamo fatto tutto insieme, per cui è normale che sono soddisfatto, perché il progetto di squadra sta venendo su bene».

– Un campionato ancora più duro, tanta qualità, molti giocatori di talento che prefigurano una DNA-bis...
«Tutti i campionati sono duri. Non dobbiamo preoccuparci di chi abbiamo di fronte, ma solo capire che tutte le volte che entriamo in campo dobbiamo farlo per vincere. Non cambia nulla per noi: ci si concentra una partita alla volta, poi alla fine tiriamo le somme come lo scorso anno».

Di solito, dopo una stagione esaltante, ci si aspetta qualche conferma. Siete l'eccezione che conferma la regola?
«Avremmo voluto tenere tre-quattro giocatori della scorsa stagione, per vari motivi non è stato possibile. Però è giusto osservare che il gruppo dello scorso anno probabilmente aveva ottenuto il massimo. Resta il ricordo di un'esperienza bellissima, ma ora inizia un'altra avventura e mi piacerebbe ripartire dall'entusiasmo dei tifosi nella serie finale. Sarebbe l'ideale per cominciare bene e darci continuità».
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