Viola, l'entusiasmo abita qui. Società proiettata nel futuro

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Viola, l'entusiasmo abita qui
Società già proiettata nel futuro
Campisi: «Vogliamo costruire una struttura forte finanziariamente»



Valerio Chinè
Reggio Calabria
Laganà e Gambolati sono fermi ai box e potrebbero non partecipare alla prima uscita stagionale di domani. Per il primo qualche risentimento muscolare che lo sta costringendo a lavorare a singhiozzo in questa prima fase, per l'ala-pivot invece una risonanza magnetica dovrebbe aver escluso una lesione meniscale dopo che una botta in allenamento aveva messo ansia a tutti.

Josè Campisi, dirigente responsabile della prima squadra, non ha dubbi: «Mi pare che anche quest'anno siamo riusciti a mettere insieme una squadra quadrata – sostiene uno dei soci neroarancio – , il valore aggiunto lo darà poi il nostro coach, le cui qualità ci hanno consentito nella scorsa stagione di andare ben oltre le aspettative».

- Domani la prima uscita contro il San Filippo (Dnc), un test utile per spezzare il ritmo di dieci giorni abbastanza duri di preparazione. Una prima impressione sui nuovi giocatori?
«Ho rivisto "bum bum" Caprari col solito smalto e quel vizio di bucare le retine anche con due uomini addosso. Un altro ragazzo che mi ha impressionato è Grilli, un esterno col senso del canestro, fisicamente dirompente. Quello più indietro, anche perché è arrivato da poco, mi sembra Politi che ha pure qualche chiletto da smaltire»

- Le prime cene al Pianeta Viola, con te dietro i fornelli, lo vedrà penalizzato allora?
«Se non si mette subito a regime, la mia pasta con la nduja non la prova! Scherzi a parte, sta già lavorando col preparatore e il medico per accelerare il raggiungimento della migliore condizione. Si vede che Politi ha qualità importanti, anche perché quest'anno ci saranno lunghi forti nel nostro campionato. Un po' di pepe lo metterei ai giovani, da cui ci aspettiamo grandi cose in termini di abnegazione. Soprattutto Laganà deve calarsi meglio nello spirito di una squadra di serie B, iniziando a mettersi una bella armatura»

- Hai già rimosso le scorie dello scorso giugno: con Caprari subito un grande feeling?
«La prima sera arrivato al centro sportivo, c'erano lui e altri ragazzi che mi ha presentato Condello. A lui ho detto "mi dispiace, ma non riesco a darti la mano", un attimo di silenzio ed entrambi siamo scoppiati a ridere. Il suo viso mi rievocava le due finali perse in Sicilia. Bisogna dare atto che s'è portato tutta la squadra sulle spalle, davvero una grande giocatore. È già leader all'interno di questo nuovo gruppo».

- Tanto lavoro, non solo in palestra ma anche in società?
«Stiamo cercando di far quadrato, tra di noi soci e con la squadra. Noi puntiamo a far bene in questo campionato, ma siamo proiettati agli scenari futuri. Del resto, sarebbe riduttivo, dopo tutto l'impegno economico e di tempo investito, che si pensasse solo alla stagione. S'è avvicinata già tanta gente, ma vorremmo una società di venti-trenta persone che ci dia più serenità finanziaria, ma anche impegno umano».

- Una serie B che somiglia sempre più ad un vero campionato nazionale?
«Quest'anno arriveremo in Lazio e Abruzzo, trentadue partite in stagione regolare più playoff, quindi un campionato tosto, con trasferte lunghissime e piazze come Rieti, Roseto, Agrigento e Roma di grande competenza cestistica».

- A che punto siete con la Provincia per la definizione della questione "Pianeta Viola"? I grandi progetti devono partire da lì.
«Abbiamo contatti diretti col presidente Raffa, speriamo che dopo tanti slittamenti e ritardi la situazione si sblocchi presto. Qualsiasi progetto di sviluppo non può prescindere da ciò. Vorremmo investire sui giovani, stiamo provando sette-otto under da utilizzare in doppio tesseramento con altre società di C dilettanti della provincia e della città per dare una mano al territorio e far crescere più velocemente i ragazzi».
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