cozzina1 ha scritto:doddi ha scritto:
Per commemorare è necessario ricordare, come giustamente avviene per la shoah, se non si ricorda ciò che per 60 anni non è stato neppure riconosciuto è esercizio inutile. Le umiliazioni dei pochi sopravvissuti ancora in vita e dei loro parenti non cesseranno mai ed il dolore rimarrà perpetuo.
350.000 esuli scacciati dalle loro case e terre e 30.000 morti, uccisi barbaramente dopo aver subito ogni genere di violenze dai comunisti.
Ed erano italiani.
Ieri sera su rai uno 7, alle 23:30 il programma era dedicato ai sopravvissuti e parenti delle vittime che davano le loro testimonianze.
doddi caro....sai benissimo il mio pensiero....
per me la commemorazione in questo caso comunque significava silenzio ..per rispetto agli Italiani morti....non avrei voluto semplicemente che in questo momento si intavolasse una diatriba tra chi ha ucciso di più
partendo dal presupposto che pochi anni fà...in un liceo di Reggio...alla domanda di un alunno...essendo la giornata della memoria...parliamone..risposta di una docente...sciocchezze...questo è niente rispetto alle morti provocate dai nazisti... ovviamente il giorno dopo sono intervenuta presso il preside...
Solo il 43% degli italiani sanno dell'esistenza di queste vicende.
Non c'è nessuna diatriba, io ho solo fatto notare come secondo me Napolitano, visibilmente commosso durante la commemorazione della giornata della Memoria (eccidio degli ebrei), si è limitato ad un succinto comunicato, tra l'altro a mio avviso incompleto, per la giornata del Ricordo, istituzionalizzata solo nel 2004.
Questo il testo:
« La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata [...]
sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero. »
(legge 30 marzo 2004 n. 92)
Mi pare che parlarne, descrivere i fatti, faccia parte integrante e fondamentale della commemorazione. Se poi la si vuole chiamare polemica m'importa poco
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.