Credito con la P.A. non si pagano le tasse.......

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ERIK LARSSON ©
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.....Per cui gioite. Se il Comune non vi ha pagato e voi non volete pagare le tasse, potete farlo. Nessuno può applicarvi le sanzioni.

Con due importanti sentenze, n. 163/6/12 e 158/29/12, la Commissione Tributaria Regionale di Roma ha applicato, all’ormai diffuso problema degli inadempimenti della Pubblica Amministrazione, il principio della colpevolezza, sancito dall’art. 5 del d.lgs. 472/1997 in tema di sanzioni pecuniarie amministrative comminate per violazioni di norme tributarie.
Il giudice tributario ha infatti disposto che manca il requisito della colpevolezza (presupposto fondamentale per l’applicazione delle sanzioni per ritardato o omesso versamento delle imposte), qualora un’impresa sia messa nell’oggettiva incapacità di pagare il Fisco a causa della mancata riscossione di crediti nei confronti di un ente pubblico o una pubblica amministrazione.

Nel caso che ha portato all’emanazione della sentenza n. 163/6/12, un gruppo societario incaricato dalla Regione Campania di un servizio pubblico essenziale (l’attività di depurazione e smaltimento delle acque reflue), non era stato in grado di onorare le proprie obbligazioni tributarie per via dei cronici ritardi della Regione committente nel pagamento dei corrispettivi dovuti alla società e nella refusione delle spese anticipate sostenute dalla stessa. Il gruppo quindi aveva ricevuto una cartella di pagamento per gli importi non corrisposti, sui quali venivano calcolate anche le sanzioni dovute in base alle norme fiscali per l’omesso o il tardivo versamento.

Contestata la cartella, la società di depurazione e smaltimento delle acque si è vista rigettare il ricorso in primo grado: la Commissione Tributaria Provinciale di Roma si è trovata d’accordo con le argomentazioni dell’Agenzia delle Entrate, secondo cui possibili situazioni di difficoltà momentanea rientrerebbero nel concetto di “rischio di impresa” e non potrebbero, quindi, qualificarsi come cause di forza maggiore esimenti delle obbligazioni tributarie.
Il contribuente avrebbe dovuto, insomma, prevedere tali situazioni di difficoltà ed operare nel proprio bilancio degli adeguati accantonamenti per consentire il pagamento delle imposte (a nulla rilevando la probabilità che, così facendo, avrebbe dovuto smettere di pagare i propri fornitori e/o lavoratori dipendenti).

Fortunatamente, però, il gruppo societario ha ottenuto giustizia in grado di appello, ove la Commissione Tributaria Regionale ha diversamente valutato che “il normale rischio d'impresa non può essere qui invocato, sia per la rilevanza degli importi e la durata degli inadempimenti, sia soprattutto perché il contribuente faceva affidamento sul corretto e tempestivo adempimento degli impegni da parte di una Pubblica Amministrazione. Nella fattispecie si deve fare riferimento al principio stabilito dall'art. 5 del decreto Legislativo 18 dicembre 1997 n. 472, il quale pone a presupposto della sanzione amministrativa la colpevolezza del comportamento; e che l'indagine su questo requisito debba essere caso per caso svolta dal Giudice tributario è stato affermato dalla Corte di Cassazione (sez. civ. V n. 4234/2006).”

Il giudice tributario di secondo grado chiarisce, insomma, che non è legittima l’applicazione di soprattasse quando l’inosservanza delle norme tributarie è conseguenza inevitabile di una causa esterna ed indipendente dalla volontà del contribuente: in questo caso “non può ravvisarsi un comportamento colpevole del contribuente messo in seria e permanente difficoltà, per il pagamento delle imposte, dal comportamento gravemente inadempiente della Pubblica Amministrazione.”



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ERIK LARSSON © ha scritto:.....Per cui gioite. Se il Comune non vi ha pagato e voi non volete pagare le tasse, potete farlo. Nessuno può applicarvi le sanzioni.
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secondo me, le tasse vanno pagate, se non puoi pagarle non ti verranno applicate le sanzioni per il ritardo di pagamento.
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NinoMed ha scritto:
ERIK LARSSON © ha scritto:.....Per cui gioite. Se il Comune non vi ha pagato e voi non volete pagare le tasse, potete farlo. Nessuno può applicarvi le sanzioni.
http://avvertenze.aduc.it/tributi/non+p ... _20828.php
secondo me, le tasse vanno pagate, se non puoi pagarle non ti verranno applicate le sanzioni per il ritardo di pagamento.
Mi sembra piuttosto chiaro. Finquando l'ente con cui hai il credito non ti ha liquidato puoi posticipare il pagamento delle tasse a quella data senza applicazione delle sanzioni. E' cristallino che i signori dell'Agenzia delle entrate e di Equitalia notificheranno avviso bonario e, successivamente, cartella esattoriale.Sara' compito del consulente (mordichiappe) fare ricorso al giudice tributario dimostrando, carte alla mano, la non colpevolezza.
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La dimostrazione di non colpevolezza si basa sul fatto che il credito e' talmente elevato da pregiudicare il pagamento delle imposte. Secondo me deve essere almeno il doppio dell' imposta da versare.
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ERIK LARSSON © ha scritto:La dimostrazione di non colpevolezza si basa sul fatto che il credito e' talmente elevato da pregiudicare il pagamento delle imposte. Secondo me deve essere almeno il doppio dell' imposta da versare.
Correggo il me stesso delle 17.03, che era affaccendato in casini vari e alle 19.25, dichiaro a voi tutti, che vi è bisogno di un bilancio fatto ad hoc per il giudice dal quale si rilevi che il credito vantato dall'impresa privata nei confronti della P.A. è almeno pari al 30% del fatturato annuale.

A questo punto il mordichiappe che avete assoldato per difendervi dovrà piangersi e litigare col membro dell'Agenzia, quest'ultimo sosterrà che trattasi di normale rischio d'impresa, mentre il mordichiappe, di contro, invocherà la costituzione, l'europa, il diritto divino, ottenendo il commento favorevole del giudice che come Mangiafuoco alla presenza di Pinocchio si commuoverà regalandogli una sentenza di sgravio.
Il membro dell'Agenzia delle Entrate, andrà via incazzato nero, portandosi dietro un cumulo di scartoffie e aggiustandosi gli occhiali spessi, dichiarerà ai suoi colleghi che i giudici tributari sono amici dei commercialisti. Manderà tutti a fare in c.....e alle prossime elezioni voterà Vendola, che nonostante sia ricchione, è contro i ricchi, i potenti, Depardieu e i commercialisti.

(Della serie non sono d'accordo nemmeno con me stesso).
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