Ennesimo fallimento per Martino.Non è piu' il dg

Tutto sulla Reggina

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Mave
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1solareggina ha scritto:
spirito libero ha scritto:ha ragione Pedullà. Siamo una barzelletta...Maurizi non arriva nemmeno a Ottobre
invece la trasmissione calciomercato è un esempio di serietà e sobrietà.. "Non guardo Fiorello né la Carrà ma solo Criscitiello e Pedullà"....
Però loro almeno hanno le belle ragazze
1solareggina
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Mave ha scritto:
1solareggina ha scritto:
spirito libero ha scritto:ha ragione Pedullà. Siamo una barzelletta...Maurizi non arriva nemmeno a Ottobre
invece la trasmissione calciomercato è un esempio di serietà e sobrietà.. "Non guardo Fiorello né la Carrà ma solo Criscitiello e Pedullà"....
Però loro almeno hanno le belle ragazze
si da quest anno evidentemente senza banco davanti probabilmente per fare salire gli ascolti presumo bassini
cicciox80
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http://ildispaccio.it/primo-piano/14797 ... e-la-cassa
di Paolo Ficara - Se parliamo di anni '90, magari capisce. In quell'epoca Roberto Benigni era in assoluto il miglior comico, prima di elevarsi a cantore di inno nazionale e Divina Commedia ai giorni nostri. Nel proprio spettacolo teatrale "TuttoBenigni '95-'96", effettuava una sorta di parodia primordiale del sé stesso attuale, anticipando i gironi danteschi con una divisione tra buoni e cattivi post improvviso giudizio universale. In questo calderone risultava divertente l'invettiva su Bettino Craxi, secondo soltanto a Giulio Andreotti per importanza sulla scena politica di quei tempi. L'eco di Tangentopoli era ancora vasta. L'attore toscano prendeva di mira l'ex leader del Partito Socialista con varie punzecchiature: "Gli italiani a sinistra, gli africani a destra. Craxi, dove va? Ancora con questa Hammamet?... Le persone oneste a sinistra, i ladri a destra. Craxi, dove c**** va? Lo sa bene da che parte dover andare!... Quelli che hanno fatto politica per arricchirsi personalmente li mandi giù, quelli che hanno fatto politica per il bene delle nazioni e dei popoli li mandi su. Craxi, dove c**** vaaaa?".

Se, nel nostro piccolo e (speriamo) non da comici, dovessimo creare un elenco mettendo da un lato i dirigenti che hanno sempre operato per il bene della Reggina, e dall'altro quelli che non si sono curati più di tanto circa la dannosità delle proprie scelte, avremmo un'idea abbastanza precisa sul gruppo in cui inserire Gabriele Martino. Ma la nostra idea non è importante. Sarebbe più appropriato che si giudicasse da solo, in maniera equa ed obiettiva. I goffi tentativi di far attribuire al Dispaccio chissà quale bieca guerra personale, messi in bocca ai soliti scagnozzi mediatici allo scopo di condizionare i nostri contenuti, sono andati a sbattere contro la realtà. Il direttore è stato estromesso di fatto dalle scelte: è la terza volta che gli capita negli ultimi 13 anni da parte della Reggina, senza contare gli allontanamenti subiti in altre piazze per una carriera che parla chiarissimo. Ma questa esautorazione, maturata nonostante una salvezza sul campo in Lega Pro e col 90% (per tenerci stretti) della stampa a favore, ci fa riflettere: significa che al malcapitato Praticò deve avergliene combinate molte di più, e forse non solo sul piano economico, rispetto alle situazioni di mala gestione qui segnalate da svariati mesi. Segnalate per senso del dovere giornalistico: questo passaggio lo specifichiamo a chi, anche stavolta, preferisce gettare la responsabilità della rottura solo al presidente, così come già accaduto nelle due precedenti occasioni con Foti, anziché analizzare i motivi che hanno portato alla drastica decisione. Martino dovrebbe sapere che la Reggina, nella stagione 2016-17 disputata in Lega Pro, si appresta a sforare quota 2 milioni e mezzo alla voce spese. Una simile cifra, isolata in un contesto più ampio, probabilmente non rende al tifoso medio l'idea su cosa sia successo in termini economici. Il dirigente, invece, dovrebbe saperlo. A maggior ragione, in quanto impegnato in una città che ha da poco visto fallire la precedente società. Una società in cui lui aveva operato per svariato tempo. Dunque, Martino dovrebbe sapere che quasi tutte le formazioni giunte dietro la Reggina in classifica, hanno speso meno. O molto meno. Tutte tranne una: il Catanzaro, che ha scucito uno sproposito e non ha evitato nemmeno i playout. Infatti a Catanzaro il ds Antonello Preiti, autore del disastro, è stato esautorato ad ottobre. Esattamente come fece Foti con Martino, nella stagione 2009-10 in Serie B. Martino dovrebbe sapere che anche tra le formazioni piazzatesi davanti alla Reggina c'è chi ha speso meno. Molto meno. È il caso della Virtus Francavilla, rivelazione del torneo. Della Casertana. Della Fidelis Andria. Della Paganese, che ha avuto l'ufficialità della riammissione in Lega Pro a campionato iniziato. Soprattutto è il caso del Siracusa, che in due anni ha speso quanto la Reggina in un anno solo, ottenendo un primo posto in Serie D ed un onorevolissimo sesto posto in Lega Pro. Martino sa benissimo che la mutualità, in Lega Pro, è uguale per tutti i club. Gli incassi che possono garantire l'autosostentamento sono quelli al botteghino (e qui la Reggina si piazza quinta nel proprio girone); nonché i contributi concessi sempre dalla Lega Pro, in base al minutaggio degli under italiani. Peccato che Karel Zeman ci abbia creduto poco, nei vari giovani in organico. Utilizzati in pianta stabile Porcino (classe '95) e De Francesco ('94); molto spazio per Bianchimano ('96) nel girone di ritorno, qualche presenza per Maesano ('96); col contagocce i vari Carpentieri ('97), Tommasone ('95) e Tripicchio ('96); non pervenuti Lancia ('97), Licastro ('95), Mazzone ('97) e Silenzi ('97). Un organico giovane solo sulla carta, che non ha fruttato granché alla società in termini di minutaggi. Anche un assiduo utilizzo di giovani, sommato agli incassi allo stadio, di sicuro non avrebbe consentito alla Reggina di giocarsela con pari risorse rispetto alla ricca Puglia (Lecce, Foggia), o a piazze in cui i presidenti hanno stretto rapporti di do ut des con le amministrazioni comunali (Matera, Cosenza). Ma quel pubblico che ha dato fiducia soprattutto durante la campagna abbonamenti, forse sperava che la Reggina fosse in mano più ad un intenditore di calciatori che di alberghi. Gabriele Martino possiede la competenza per comprendere da solo se la pletora di giocatori messi sotto contratto l'estate scorsa, di cui una decina praticamente inutilizzati, sia stato o meno un evitabile spreco. O quanto incida il suo elevatissimo stipendio che prende per amore della città: difficile trovare un dirigente più pagato, senza scomodare Lecce e Foggia. O quanto prezioso possa essere l'apporto di un segretario, portato nell'agosto scorso ad oltre 40.000 euro. Manco fosse Iacopino. E soprassediamo sul settore giovanile, facente capo sempre a Martino: sarebbe come sparare sulla croce rossa.
La figura del direttore serve soprattutto per far contenere i costi ad una società di calcio. Se non ci riesce, o se ancor peggio ritiene che non rientri fra i suoi compiti, significa o che non ne è capace oppure che si sta solo prendendo spasso con i soldi altrui. Nella stragrande maggioranza delle attività commerciali, alla cassa ci sta il proprietario, o un suo parente, oppure una persona di fiducia. Ma se la fiducia è mal riposta, al proprietario conviene fare da cassiere anche se è scarso in matematica. Se la "progettualità per andare in B" è la stessa messa in atto di recente a Barletta o a Perugia, entrambi club scomparsi dopo il suo passaggio, Praticò ha fatto benissimo a metterlo all'angolo prima che fosse troppo tardi. Riparando al grave errore di assumerlo con contratto a lunga scadenza. In una città normale, dopo tutti i disastri a lui attribuibili e che hanno portato al soffocamento della Reggina Calcio, a Martino non doveva neppure essere consentito di avvicinarsi ad un campo di calcio. In una città normale, non sarebbe rimasto il Dispaccio come unica voce ad urlare contro la sua mala gestione. Desidereremmo stampare una cartolina che rimanga ad imperitura memoria, in cui i vari Foti, Praticò, ma anche Lotito, Tatò e quant'altri sintetizzino tutto ciò che gli ha combinato Gabriele Martino. Affinché nessun altro presidente venga abbindolato, e soprattutto nessun altro politico si azzardi ancora a spendere parole in suo favore. Chi prende il suo posto nella Reggina, dovrà accattivarsi le simpatie della piazza in un'unica maniera: tramite la bontà e l'onestà del proprio lavoro, di conseguenza lungi dall'offrire colazioni, cene e biglietti omaggio. Siamo altresì sinceramente convinti che Gabriele Martino non abbia nulla a che vedere con qualsivoglia vicenda legata al calcio-scommesse, ritenendo che a tirarlo in ballo siano state delle chiacchiere in libertà prive di reale fondamento. Non entriamo nel merito di quello che è un contratto firmato fino al 2019, ma dignità suggerirebbe di non attendere l'ennesimo esonero della carriera. Dignità accompagnata da buon senso, imporrebbe finalmente un'autocritica. Adesso la Reggina deve guardare avanti, impegnandosi a scongiurare nella prossima stagione il rischio fallimento in cui è cascata dopo le sciagurate spese avallate per due anni da Praticò: una gestione contro la quale solo il Dispaccio ha proferito parola con adeguato tempismo.
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Ficara riuscirà a rendermi simpatico Martino :o.o:
Non capisco perché continui ad ostinarsi con questa persecuzione.
A me Martino non piace da tempo, è andato via, bene cosi. Punto.
Ma poi scrivere che La Rosa della Reggina sia costata due milioni e mezzo, per me è fantascienza.
Avevamo una squadra piena di prestiti e ragazzini, com due soli veri stipendi (Coralli e Botta)
Visto che sa lo stipendio di un segretario, perché non ci elenca tutte le voci?
Sarebbe utile anche a noi profani per comprendere meglio le voci di gestione di una squadra di calcio.
Secondo me alla voce stipendi calciatori non abbiamo superato i 400.000 € lordi, e sono pure generoso.
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ManAGeR78 ha scritto:Ficara riuscirà a rendermi simpatico Martino :o.o:
Non capisco perché continui ad ostinarsi con questa persecuzione.
A me Martino non piace da tempo, è andato via, bene cosi. Punto.
Ma poi scrivere che La Rosa della Reggina sia costata due milioni e mezzo, per me è fantascienza.
Avevamo una squadra piena di prestiti e ragazzini, com due soli veri stipendi (Coralli e Botta)
Visto che sa lo stipendio di un segretario, perché non ci elenca tutte le voci?
Sarebbe utile anche a noi profani per comprendere meglio le voci di gestione di una squadra di calcio.
Secondo me alla voce stipendi calciatori non abbiamo superato i 400.000 € lordi, e sono pure generoso.
Ma magari noi li abbiamo spesi davvero tra fondo perduto e altro...ma che il Siracusa in 2 anni abbia speso molto meno proprio non ci credo

Comunque sono sempre più schifato da queste cose...antipatie personali portate avanti fomentando la piazza e quel modo di fare riggitano del "eh ma io l'avevo detto", aveva pure detto che Gautieri era all'aeroporto na vota :mrgreen:
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cicciox80 ha scritto:http://ildispaccio.it/primo-piano/14797 ... e-la-cassa
di Paolo Ficara - Se parliamo di anni '90, magari capisce. In quell'epoca Roberto Benigni era in assoluto il miglior comico, prima di elevarsi a cantore di inno nazionale e Divina Commedia ai giorni nostri. Nel proprio spettacolo teatrale "TuttoBenigni '95-'96", effettuava una sorta di parodia primordiale del sé stesso attuale, anticipando i gironi danteschi con una divisione tra buoni e cattivi post improvviso giudizio universale. In questo calderone risultava divertente l'invettiva su Bettino Craxi, secondo soltanto a Giulio Andreotti per importanza sulla scena politica di quei tempi. L'eco di Tangentopoli era ancora vasta. L'attore toscano prendeva di mira l'ex leader del Partito Socialista con varie punzecchiature: "Gli italiani a sinistra, gli africani a destra. Craxi, dove va? Ancora con questa Hammamet?... Le persone oneste a sinistra, i ladri a destra. Craxi, dove c**** va? Lo sa bene da che parte dover andare!... Quelli che hanno fatto politica per arricchirsi personalmente li mandi giù, quelli che hanno fatto politica per il bene delle nazioni e dei popoli li mandi su. Craxi, dove c**** vaaaa?".

Se, nel nostro piccolo e (speriamo) non da comici, dovessimo creare un elenco mettendo da un lato i dirigenti che hanno sempre operato per il bene della Reggina, e dall'altro quelli che non si sono curati più di tanto circa la dannosità delle proprie scelte, avremmo un'idea abbastanza precisa sul gruppo in cui inserire Gabriele Martino. Ma la nostra idea non è importante. Sarebbe più appropriato che si giudicasse da solo, in maniera equa ed obiettiva. I goffi tentativi di far attribuire al Dispaccio chissà quale bieca guerra personale, messi in bocca ai soliti scagnozzi mediatici allo scopo di condizionare i nostri contenuti, sono andati a sbattere contro la realtà. Il direttore è stato estromesso di fatto dalle scelte: è la terza volta che gli capita negli ultimi 13 anni da parte della Reggina, senza contare gli allontanamenti subiti in altre piazze per una carriera che parla chiarissimo. Ma questa esautorazione, maturata nonostante una salvezza sul campo in Lega Pro e col 90% (per tenerci stretti) della stampa a favore, ci fa riflettere: significa che al malcapitato Praticò deve avergliene combinate molte di più, e forse non solo sul piano economico, rispetto alle situazioni di mala gestione qui segnalate da svariati mesi. Segnalate per senso del dovere giornalistico: questo passaggio lo specifichiamo a chi, anche stavolta, preferisce gettare la responsabilità della rottura solo al presidente, così come già accaduto nelle due precedenti occasioni con Foti, anziché analizzare i motivi che hanno portato alla drastica decisione. Martino dovrebbe sapere che la Reggina, nella stagione 2016-17 disputata in Lega Pro, si appresta a sforare quota 2 milioni e mezzo alla voce spese. Una simile cifra, isolata in un contesto più ampio, probabilmente non rende al tifoso medio l'idea su cosa sia successo in termini economici. Il dirigente, invece, dovrebbe saperlo. A maggior ragione, in quanto impegnato in una città che ha da poco visto fallire la precedente società. Una società in cui lui aveva operato per svariato tempo. Dunque, Martino dovrebbe sapere che quasi tutte le formazioni giunte dietro la Reggina in classifica, hanno speso meno. O molto meno. Tutte tranne una: il Catanzaro, che ha scucito uno sproposito e non ha evitato nemmeno i playout. Infatti a Catanzaro il ds Antonello Preiti, autore del disastro, è stato esautorato ad ottobre. Esattamente come fece Foti con Martino, nella stagione 2009-10 in Serie B. Martino dovrebbe sapere che anche tra le formazioni piazzatesi davanti alla Reggina c'è chi ha speso meno. Molto meno. È il caso della Virtus Francavilla, rivelazione del torneo. Della Casertana. Della Fidelis Andria. Della Paganese, che ha avuto l'ufficialità della riammissione in Lega Pro a campionato iniziato. Soprattutto è il caso del Siracusa, che in due anni ha speso quanto la Reggina in un anno solo, ottenendo un primo posto in Serie D ed un onorevolissimo sesto posto in Lega Pro. Martino sa benissimo che la mutualità, in Lega Pro, è uguale per tutti i club. Gli incassi che possono garantire l'autosostentamento sono quelli al botteghino (e qui la Reggina si piazza quinta nel proprio girone); nonché i contributi concessi sempre dalla Lega Pro, in base al minutaggio degli under italiani. Peccato che Karel Zeman ci abbia creduto poco, nei vari giovani in organico. Utilizzati in pianta stabile Porcino (classe '95) e De Francesco ('94); molto spazio per Bianchimano ('96) nel girone di ritorno, qualche presenza per Maesano ('96); col contagocce i vari Carpentieri ('97), Tommasone ('95) e Tripicchio ('96); non pervenuti Lancia ('97), Licastro ('95), Mazzone ('97) e Silenzi ('97). Un organico giovane solo sulla carta, che non ha fruttato granché alla società in termini di minutaggi. Anche un assiduo utilizzo di giovani, sommato agli incassi allo stadio, di sicuro non avrebbe consentito alla Reggina di giocarsela con pari risorse rispetto alla ricca Puglia (Lecce, Foggia), o a piazze in cui i presidenti hanno stretto rapporti di do ut des con le amministrazioni comunali (Matera, Cosenza). Ma quel pubblico che ha dato fiducia soprattutto durante la campagna abbonamenti, forse sperava che la Reggina fosse in mano più ad un intenditore di calciatori che di alberghi. Gabriele Martino possiede la competenza per comprendere da solo se la pletora di giocatori messi sotto contratto l'estate scorsa, di cui una decina praticamente inutilizzati, sia stato o meno un evitabile spreco. O quanto incida il suo elevatissimo stipendio che prende per amore della città: difficile trovare un dirigente più pagato, senza scomodare Lecce e Foggia. O quanto prezioso possa essere l'apporto di un segretario, portato nell'agosto scorso ad oltre 40.000 euro. Manco fosse Iacopino. E soprassediamo sul settore giovanile, facente capo sempre a Martino: sarebbe come sparare sulla croce rossa.
La figura del direttore serve soprattutto per far contenere i costi ad una società di calcio. Se non ci riesce, o se ancor peggio ritiene che non rientri fra i suoi compiti, significa o che non ne è capace oppure che si sta solo prendendo spasso con i soldi altrui. Nella stragrande maggioranza delle attività commerciali, alla cassa ci sta il proprietario, o un suo parente, oppure una persona di fiducia. Ma se la fiducia è mal riposta, al proprietario conviene fare da cassiere anche se è scarso in matematica. Se la "progettualità per andare in B" è la stessa messa in atto di recente a Barletta o a Perugia, entrambi club scomparsi dopo il suo passaggio, Praticò ha fatto benissimo a metterlo all'angolo prima che fosse troppo tardi. Riparando al grave errore di assumerlo con contratto a lunga scadenza. In una città normale, dopo tutti i disastri a lui attribuibili e che hanno portato al soffocamento della Reggina Calcio, a Martino non doveva neppure essere consentito di avvicinarsi ad un campo di calcio. In una città normale, non sarebbe rimasto il Dispaccio come unica voce ad urlare contro la sua mala gestione. Desidereremmo stampare una cartolina che rimanga ad imperitura memoria, in cui i vari Foti, Praticò, ma anche Lotito, Tatò e quant'altri sintetizzino tutto ciò che gli ha combinato Gabriele Martino. Affinché nessun altro presidente venga abbindolato, e soprattutto nessun altro politico si azzardi ancora a spendere parole in suo favore. Chi prende il suo posto nella Reggina, dovrà accattivarsi le simpatie della piazza in un'unica maniera: tramite la bontà e l'onestà del proprio lavoro, di conseguenza lungi dall'offrire colazioni, cene e biglietti omaggio. Siamo altresì sinceramente convinti che Gabriele Martino non abbia nulla a che vedere con qualsivoglia vicenda legata al calcio-scommesse, ritenendo che a tirarlo in ballo siano state delle chiacchiere in libertà prive di reale fondamento. Non entriamo nel merito di quello che è un contratto firmato fino al 2019, ma dignità suggerirebbe di non attendere l'ennesimo esonero della carriera. Dignità accompagnata da buon senso, imporrebbe finalmente un'autocritica. Adesso la Reggina deve guardare avanti, impegnandosi a scongiurare nella prossima stagione il rischio fallimento in cui è cascata dopo le sciagurate spese avallate per due anni da Praticò: una gestione contro la quale solo il Dispaccio ha proferito parola con adeguato tempismo.
non conosco tutti questi dati ma come al solito articolo cesellato
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fatti non parole e scritti anche molto bene e qualificati
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1solareggina ha scritto:
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di Paolo Ficara - Se parliamo di anni '90, magari capisce. In quell'epoca Roberto Benigni era in assoluto il miglior comico, prima di elevarsi a cantore di inno nazionale e Divina Commedia ai giorni nostri. Nel proprio spettacolo teatrale "TuttoBenigni '95-'96", effettuava una sorta di parodia primordiale del sé stesso attuale, anticipando i gironi danteschi con una divisione tra buoni e cattivi post improvviso giudizio universale. In questo calderone risultava divertente l'invettiva su Bettino Craxi, secondo soltanto a Giulio Andreotti per importanza sulla scena politica di quei tempi. L'eco di Tangentopoli era ancora vasta. L'attore toscano prendeva di mira l'ex leader del Partito Socialista con varie punzecchiature: "Gli italiani a sinistra, gli africani a destra. Craxi, dove va? Ancora con questa Hammamet?... Le persone oneste a sinistra, i ladri a destra. Craxi, dove c**** va? Lo sa bene da che parte dover andare!... Quelli che hanno fatto politica per arricchirsi personalmente li mandi giù, quelli che hanno fatto politica per il bene delle nazioni e dei popoli li mandi su. Craxi, dove c**** vaaaa?".

Se, nel nostro piccolo e (speriamo) non da comici, dovessimo creare un elenco mettendo da un lato i dirigenti che hanno sempre operato per il bene della Reggina, e dall'altro quelli che non si sono curati più di tanto circa la dannosità delle proprie scelte, avremmo un'idea abbastanza precisa sul gruppo in cui inserire Gabriele Martino. Ma la nostra idea non è importante. Sarebbe più appropriato che si giudicasse da solo, in maniera equa ed obiettiva. I goffi tentativi di far attribuire al Dispaccio chissà quale bieca guerra personale, messi in bocca ai soliti scagnozzi mediatici allo scopo di condizionare i nostri contenuti, sono andati a sbattere contro la realtà. Il direttore è stato estromesso di fatto dalle scelte: è la terza volta che gli capita negli ultimi 13 anni da parte della Reggina, senza contare gli allontanamenti subiti in altre piazze per una carriera che parla chiarissimo. Ma questa esautorazione, maturata nonostante una salvezza sul campo in Lega Pro e col 90% (per tenerci stretti) della stampa a favore, ci fa riflettere: significa che al malcapitato Praticò deve avergliene combinate molte di più, e forse non solo sul piano economico, rispetto alle situazioni di mala gestione qui segnalate da svariati mesi. Segnalate per senso del dovere giornalistico: questo passaggio lo specifichiamo a chi, anche stavolta, preferisce gettare la responsabilità della rottura solo al presidente, così come già accaduto nelle due precedenti occasioni con Foti, anziché analizzare i motivi che hanno portato alla drastica decisione. Martino dovrebbe sapere che la Reggina, nella stagione 2016-17 disputata in Lega Pro, si appresta a sforare quota 2 milioni e mezzo alla voce spese. Una simile cifra, isolata in un contesto più ampio, probabilmente non rende al tifoso medio l'idea su cosa sia successo in termini economici. Il dirigente, invece, dovrebbe saperlo. A maggior ragione, in quanto impegnato in una città che ha da poco visto fallire la precedente società. Una società in cui lui aveva operato per svariato tempo. Dunque, Martino dovrebbe sapere che quasi tutte le formazioni giunte dietro la Reggina in classifica, hanno speso meno. O molto meno. Tutte tranne una: il Catanzaro, che ha scucito uno sproposito e non ha evitato nemmeno i playout. Infatti a Catanzaro il ds Antonello Preiti, autore del disastro, è stato esautorato ad ottobre. Esattamente come fece Foti con Martino, nella stagione 2009-10 in Serie B. Martino dovrebbe sapere che anche tra le formazioni piazzatesi davanti alla Reggina c'è chi ha speso meno. Molto meno. È il caso della Virtus Francavilla, rivelazione del torneo. Della Casertana. Della Fidelis Andria. Della Paganese, che ha avuto l'ufficialità della riammissione in Lega Pro a campionato iniziato. Soprattutto è il caso del Siracusa, che in due anni ha speso quanto la Reggina in un anno solo, ottenendo un primo posto in Serie D ed un onorevolissimo sesto posto in Lega Pro. Martino sa benissimo che la mutualità, in Lega Pro, è uguale per tutti i club. Gli incassi che possono garantire l'autosostentamento sono quelli al botteghino (e qui la Reggina si piazza quinta nel proprio girone); nonché i contributi concessi sempre dalla Lega Pro, in base al minutaggio degli under italiani. Peccato che Karel Zeman ci abbia creduto poco, nei vari giovani in organico. Utilizzati in pianta stabile Porcino (classe '95) e De Francesco ('94); molto spazio per Bianchimano ('96) nel girone di ritorno, qualche presenza per Maesano ('96); col contagocce i vari Carpentieri ('97), Tommasone ('95) e Tripicchio ('96); non pervenuti Lancia ('97), Licastro ('95), Mazzone ('97) e Silenzi ('97). Un organico giovane solo sulla carta, che non ha fruttato granché alla società in termini di minutaggi. Anche un assiduo utilizzo di giovani, sommato agli incassi allo stadio, di sicuro non avrebbe consentito alla Reggina di giocarsela con pari risorse rispetto alla ricca Puglia (Lecce, Foggia), o a piazze in cui i presidenti hanno stretto rapporti di do ut des con le amministrazioni comunali (Matera, Cosenza). Ma quel pubblico che ha dato fiducia soprattutto durante la campagna abbonamenti, forse sperava che la Reggina fosse in mano più ad un intenditore di calciatori che di alberghi. Gabriele Martino possiede la competenza per comprendere da solo se la pletora di giocatori messi sotto contratto l'estate scorsa, di cui una decina praticamente inutilizzati, sia stato o meno un evitabile spreco. O quanto incida il suo elevatissimo stipendio che prende per amore della città: difficile trovare un dirigente più pagato, senza scomodare Lecce e Foggia. O quanto prezioso possa essere l'apporto di un segretario, portato nell'agosto scorso ad oltre 40.000 euro. Manco fosse Iacopino. E soprassediamo sul settore giovanile, facente capo sempre a Martino: sarebbe come sparare sulla croce rossa.
La figura del direttore serve soprattutto per far contenere i costi ad una società di calcio. Se non ci riesce, o se ancor peggio ritiene che non rientri fra i suoi compiti, significa o che non ne è capace oppure che si sta solo prendendo spasso con i soldi altrui. Nella stragrande maggioranza delle attività commerciali, alla cassa ci sta il proprietario, o un suo parente, oppure una persona di fiducia. Ma se la fiducia è mal riposta, al proprietario conviene fare da cassiere anche se è scarso in matematica. Se la "progettualità per andare in B" è la stessa messa in atto di recente a Barletta o a Perugia, entrambi club scomparsi dopo il suo passaggio, Praticò ha fatto benissimo a metterlo all'angolo prima che fosse troppo tardi. Riparando al grave errore di assumerlo con contratto a lunga scadenza. In una città normale, dopo tutti i disastri a lui attribuibili e che hanno portato al soffocamento della Reggina Calcio, a Martino non doveva neppure essere consentito di avvicinarsi ad un campo di calcio. In una città normale, non sarebbe rimasto il Dispaccio come unica voce ad urlare contro la sua mala gestione. Desidereremmo stampare una cartolina che rimanga ad imperitura memoria, in cui i vari Foti, Praticò, ma anche Lotito, Tatò e quant'altri sintetizzino tutto ciò che gli ha combinato Gabriele Martino. Affinché nessun altro presidente venga abbindolato, e soprattutto nessun altro politico si azzardi ancora a spendere parole in suo favore. Chi prende il suo posto nella Reggina, dovrà accattivarsi le simpatie della piazza in un'unica maniera: tramite la bontà e l'onestà del proprio lavoro, di conseguenza lungi dall'offrire colazioni, cene e biglietti omaggio. Siamo altresì sinceramente convinti che Gabriele Martino non abbia nulla a che vedere con qualsivoglia vicenda legata al calcio-scommesse, ritenendo che a tirarlo in ballo siano state delle chiacchiere in libertà prive di reale fondamento. Non entriamo nel merito di quello che è un contratto firmato fino al 2019, ma dignità suggerirebbe di non attendere l'ennesimo esonero della carriera. Dignità accompagnata da buon senso, imporrebbe finalmente un'autocritica. Adesso la Reggina deve guardare avanti, impegnandosi a scongiurare nella prossima stagione il rischio fallimento in cui è cascata dopo le sciagurate spese avallate per due anni da Praticò: una gestione contro la quale solo il Dispaccio ha proferito parola con adeguato tempismo.
non conosco tutti questi dati ma come al solito articolo cesellato
non capisco che ci faccia ancora a scrivere qui e non su un media nazionali
fatti non parole e scritti anche molto bene e qualificati
È un mistero anche che non abbia vinto almeno un Pulitzer...ma comunque spero che con i diritti Champions ripresi da Sky vada a commentare le partite al posto di Marianella!
1solareggina
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preferisci chi strilla leccatine di qui e di li ed elogi al megadirettoreplenatario (ora non e piu utile) con interviste inutili da inginocchiato?
è un dato di fatto con un articolo di ficara non ti addormenti mai dati rfilessioni forti non scrivere tanto per ma da sempre notizie dati che non si sanno
a me es piace un travaglio montanelli non certo che so Severgnini o cazzullo che fanno addormentare
1solareggina
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mi chiedo ma se un consulente prende circa 4.000 euro al mese, martino che l'articolo dice avere un contratto più alto quanto ne prende?
praticò 1) come hai fatto a prendere martino 2) con quel contratto????
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Mave
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1solareggina ha scritto:preferisci chi strilla leccatine di qui e di li ed elogi al megadirettoreplenatario (ora non e piu utile) con interviste inutili da inginocchiato?
è un dato di fatto con un articolo di ficara non ti addormenti mai dati rfilessioni forti non scrivere tanto per ma da sempre notizie dati che non si sanno
a me es piace un travaglio montanelli non certo che so Severgnini o cazzullo che fanno addormentare
Su Capitan ovvio cazzullo almeno concordiamo :mrgreen:

Comunque per me i fatti sono le prove di ciò che si dice, altrimenti non pendo dalla penna di nessuno e fortunatamente ho uno spirito critico che mi permette di vedere o ipotizzare come sia veramente la realtà delle cose
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unico
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Articolo molto pesante e con alcuni dettagli conoscibili solo da pochi..ora mi aspetto sicuramente la controffensiva...
NOI SIAMO REGGIO CALABRIA !!!
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aquamoon
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unico ha scritto:Articolo molto pesante e con alcuni dettagli conoscibili solo da pochi..ora mi aspetto sicuramente la controffensiva...
I cosiddetti "pochi" non possono che essere gli attuali dirigenti.
Perchè non si è indetta una conferenza stampa dove PUBBLICAMENTE si sarebbe potuto spiegare o comunque giustificare un tale cambiamento e non,
invece come sta avvenendo,
affidare ad uno scribacchino come il ficara, il compito di "confezionare" un contesto che, solo per il modo, puzza? :salut
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unico
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aquamoon ha scritto:
unico ha scritto:Articolo molto pesante e con alcuni dettagli conoscibili solo da pochi..ora mi aspetto sicuramente la controffensiva...
I cosiddetti "pochi" non possono che essere gli attuali dirigenti.
Perchè non si è indetta una conferenza stampa dove PUBBLICAMENTE si sarebbe potuto spiegare o comunque giustificare un tale cambiamento e non,
invece come sta avvenendo,
affidare ad uno scribacchino come il ficara, il compito di "confezionare" un contesto che, solo per il modo, puzza? :salut

Esatto..gli hanno passato informazioni "riservate" con lo scopo di scatenargli la guerra...e ovviamente hanno scelto ficara che già aveva astio contro Martino. Tutto sto casino per costringerlo alle dimissioni..ma secondo me ottengono l'effetto opposto..e comunque tralasciando il soggetto in questione, non è modo di comportarsi da persone serie in una società !
NOI SIAMO REGGIO CALABRIA !!!
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aquamoon ha scritto:
unico ha scritto:Articolo molto pesante e con alcuni dettagli conoscibili solo da pochi..ora mi aspetto sicuramente la controffensiva...
I cosiddetti "pochi" non possono che essere gli attuali dirigenti.
Perchè non si è indetta una conferenza stampa dove PUBBLICAMENTE si sarebbe potuto spiegare o comunque giustificare un tale cambiamento e non,
invece come sta avvenendo,
affidare ad uno scribacchino come il ficara, il compito di "confezionare" un contesto che, solo per il modo, puzza? :salut
tu chiami scribacchino forse l'unico a reggio ,sicuro in campo sportivo,che fa inchieste (un po come pollicheni in politica)
vorrei capire perché NESSUNO ha mai chiesto a martino quanto guadagnesse o non lo avesse pubblicato e consulenti vari
chiera l'unico che quando pressocche tutti erano inginocchiati al dio foti in conferenza stampa veniva minacciato quasi di non avere più l'accredito e invitato a lasciare la sala (perché criticava)
giornalisti con la schiena dritta
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unico ha scritto:
aquamoon ha scritto:
unico ha scritto:Articolo molto pesante e con alcuni dettagli conoscibili solo da pochi..ora mi aspetto sicuramente la controffensiva...
I cosiddetti "pochi" non possono che essere gli attuali dirigenti.
Perchè non si è indetta una conferenza stampa dove PUBBLICAMENTE si sarebbe potuto spiegare o comunque giustificare un tale cambiamento e non,
invece come sta avvenendo,
affidare ad uno scribacchino come il ficara, il compito di "confezionare" un contesto che, solo per il modo, puzza? :salut

Esatto..gli hanno passato informazioni "riservate" con lo scopo di scatenargli la guerra...e ovviamente hanno scelto ficara che già aveva astio contro Martino. Tutto sto casino per costringerlo alle dimissioni..ma secondo me ottengono l'effetto opposto..e comunque tralasciando il soggetto in questione, non è modo di comportarsi da persone serie in una società !

e perché mai?
martino ancora una volta si ciuccia,per carità suo diritto, anni di stipendio da licenziato o da spodestato (es ora e la reggina 2009 5 anni di contratto) e tu mi dici poco seria la società che aupica le dimissioni?
ma da che parte stai da martino o dalla reggina?
il nostro interesse e che martino vada via e che risparmiamo centinaia di migliaia di euro per la reggina
poi lui vuole rimanere attaccato perché non lo vuole nessuno?
ok e tutto suo diritto ma è nostro diritto auspicare vada via (ma non accadra vedrete che al massimo si prendera una buona uscita con buona pace del "interesse primario è la reggina"
toffoli
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CapIto? .....
Hanno passato informazioni riservate per demolire Martino...... Noi tifosi siamo tra l'incudine ed il martello......A me Martino non piace ma non è questo il modo di mandarlo via
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ma riservate de che?
lo stipendio e quanto ha fatto spendere
sono cose che bisognava sapere subito altro che
quando il sig lavdrendi è stato mandato via da qualcuno...senza nemmeno una formalità minima
DOVE ERAVATE?
la gente viene mandata via e guadagna 500 euro ai call center e stiamo piagnucolando che PER QUELLO CHE DICE,NON SMENTITO AD OGGI, FICARA CI HA ROVINATO LA SOCIETA' E GUADAGNA VARIE MIGLIAIA DI EURO AL MESE
ma scherziamo?
chi l'ha mandato via lavrendi in quel modo?
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1solareggina ha scritto:ma riservate de che?
lo stipendio e quanto ha fatto spendere
sono cose che bisognava sapere subito altro che
quando il sig lavdrendi è stato mandato via da qualcuno...senza nemmeno una formalità minima
DOVE ERAVATE?
la gente viene mandatati via e guadagna 500 euro ai call center e stiamo piagnucolando che PER QUELLO CHE DICE,NON SMENTITO AD OGGI, FICARA CI HA ROVINATO LA SOCIETA' E GUADAGNA VARIE MIGLIAIA DI EURO AL MESE
ma scherziamo?
chi l'ha mandato via lavrendi in quel modo?
Ma gaurda che nessuno sta piagnucolando per Martino.
Sei obnubilato e non leggi bene.
Stiamo solo criticando il modo, che sarebbe onesto intellettualmente riconoscere, sia da gente poco seria.
Anzi direi che è tipicamente sudista... in un modo o nell'altro ti costringo ad andartene
Onestamente a me fa schifo, che sia per Martino o per Pincopalla che magari campa pure una famiglia.

P.s./OT: Che tu ami Ficara lo abbiamo capito ed è fatto acclarato , ma siccome non siamo ne sulla sua fanpage ne sul suo profilo Facebook, devi accettare il pensiero di tutti. Per te è giornalista serio e con la schiena dritta, per me è uno dei pochi giornalisti e questo glielo devo riconoscere, ma caxxate ne ha scritte tante anche lui, e a questa società l'ha messa in croce fin quando non si è chiamata Reggina...Ho il servizio whatsup del dispaccio ad esempio che trovo moderno e moto utile, ma non per questo condivido tutto quello che scrive. Fa il suo mestiere ma non è da premio pulitzer per intenderci
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ManAGeR78 ha scritto:
1solareggina ha scritto:ma riservate de che?
lo stipendio e quanto ha fatto spendere
sono cose che bisognava sapere subito altro che
quando il sig lavdrendi è stato mandato via da qualcuno...senza nemmeno una formalità minima
DOVE ERAVATE?
la gente viene mandatati via e guadagna 500 euro ai call center e stiamo piagnucolando che PER QUELLO CHE DICE,NON SMENTITO AD OGGI, FICARA CI HA ROVINATO LA SOCIETA' E GUADAGNA VARIE MIGLIAIA DI EURO AL MESE
ma scherziamo?
chi l'ha mandato via lavrendi in quel modo?
Ma gaurda che nessuno sta piagnucolando per Martino.
Sei obnubilato e non leggi bene.
Stiamo solo criticando il modo, che sarebbe onesto intellettualmente riconoscere, sia da gente poco seria.
Anzi direi che è tipicamente sudista... in un modo o nell'altro ti costringo ad andartene
Onestamente a me fa schifo, che sia per Martino o per Pincopalla che magari campa pure una famiglia.

P.s./OT: Che tu ami Ficara lo abbiamo capito ed è fatto acclarato , ma siccome non siamo ne sulla sua fanpage ne sul suo profilo Facebook, devi accettare il pensiero di tutti. Per te è giornalista serio e con la schiena dritta, per me è uno dei pochi giornalisti e questo glielo devo riconoscere, ma caxxate ne ha scritte tante anche lui, e a questa società l'ha messa in croce fin quando non si è chiamata Reggina...Ho il servizio whatsup del dispaccio ad esempio che trovo moderno e moto utile, ma non per questo condivido tutto quello che scrive. Fa il suo mestiere ma non è da premio pulitzer per intenderci
non è più il dg ora se vuole rimanere fa le mansioni demandategli dalla società
anche che so stare seduto tutta la giornata al s agata in un ufficio
se non gli va o si dimette ma non accadrà o andrà incontro a sanzioni disciplinari come in ogni contratto di lavoro
secondo me se non rimarrà si prenderà una bella buonuscita ma non rinunecerà ai soldi come i 5 anni con foti
a lui non interessa che con i soldi che si ciuccia (ripeto legittimamente) magari falliamo come siamo falliti qualche anno fa...ok...e i tifosi reggini auspicano che vada via
ripeto quando lavrendì è stato a suo dire se ricordo mandato via da qualcuno senza nemmeno dirglielo qualche anima pia ha scritto in favore di lavrendi?
ot ficara ha fatto i suoi errori es lui si batteva per la matricola la matricola è cambiata e lui ha detto che gli andava bene non ho problemi a dire anche i suoi errori
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aquamoon
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Ma chi è questo lavdrendi?
Era un direttore sportivo?
Era un direttore generale?

:salut
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
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