d'accordissimo con te, il mio discorso non esclude il tuo anzi lo rafforzagiovan ni ha scritto:
Falko, mi appello alla tua onestà: con la domanda "chi non ha mai riso del travestito reggino" volevo semplicemente porre in risalto come questo ragazzo, coraggioso o incosciente che sia, a Reggio lo conoscono tutti. Tutti sanno chi è, di chi è figlio, e nessuno passeggia in strada con lui. Al bar, dove qualche volta prende il caffè, l'ho sempre visto solo o al massimo, con qualche amica.
Non c'è alcun reggino che potrebbe contemplarlo nel novero della normalità, e non perché Reggio sia tendenzialmente una città che discrimina bensì per il fatto che un omosessuale, e per di più travestito, non è "normale". E Reggio, forse più di ogni altra città, non lo accetta.
Questa è una verità, non puoi negarla. Perché un conto è accettare che il travestito passeggi per il corso principale, altro è affiancarlo nel mentre per scambiarci quattro chiacchiere. Accettare che passeggi pacificamente, è tollerare. Affiancarlo per farci amicizia, oppure conoscerlo ed uscirci assieme senza temere di essere apostrofato dalla gente, significa trasformarlo in una persona normale.
Ora, al di là di questo mio brutto esempio estremo, che coinvolge una persona che molto probabilmente non ci legge e che quindi non è giusto neppure alludervi, rimane il fatto che i "ricchioni" a Reggio sapiamo tutti chi sono. Almeno, quelli dichiarati. E il fatto stesso di conoscerli, e di determinarli da una sfera della normalità qual è quella eterosessuale, è assolutamente discriminare.
Io penso comunque che hai ragione: dovremmo cominciare a ridere del "tessuto di Reggio", perché il riso e lo scherno portano all'autocritica; e l'autocritica sfocia sempre in un miglioramento.
PS: a Reggio, qualche tempo fa, ci fu un (documentato) episodio vergognoso dove gli omosessuali che si radunavano alla villa comunale, di notte, vennero picchiati.
riguardo al ps, un episodio non è la normalità, deplorevole ma comunque unico o al massimo raro
infine... più che altro lo ricordo con l'occasione, perchè non ci si pensa mai, escludendo il fatto dal discorso corrente ma prendendone spunto, ti assicuro che esistono molti ragazzi eterosessuali o "alternativamente normali", nel senso che sono persone normalissime ma hanno un carattere un pò chiuso, che hanno anch'essi problemi di socializzazione e rimangono anche loro senza amici a prendere il caffè al bar solamente perchè vogliono evitare di uscire con le hogan e con la mini cooper per andare al B'art.