Lillo sei uno ha scritto: ↑04/08/2023, 16:13
Il calcio a Reggio Calabria rischia di scomparire non solo per la prossima stagione, ma addirittura per parecchi anni, se non decenni.
Reggio e la Reggina purtroppo non sono una piazza appetibile come sembra a noi tifosi, nessuno si è avvicinato, almeno ad annusare quello che stava succedendo a Reggio.
Tutti si sono tenuti alla larga, il calcio è un terreno scivoloso, specie al Sud e noi non siamo affatto una grande piazza, anche se appassionata.
La Reggina rischia di essere dimenticata come squadra e le nuove generazioni, che dovrebbero essere la nuova linfa, il nuovo motore, non metteranno mai piede al Granillo.
Dopotutto, il calcio del futuro sarà costituito da una grande lega europea, un campionato fatto da grandi e seguitissime squadre europee che si contenderanno i miliardi delle televisioni. Noi tifosi di provincia siamo destinati a scomparire o meglio ad alimentare le schiere di consumatori del nuovo bussines virtuale.
Tutti a comprare le partite della nuova squadra del cuore che sarà una delle solite strisciate, la Reggina diverrà un lontano e leggendario ricordo che piano piano sbiadirà col tempo.
Fino ad oggi indubbiamente la situazione è stata ed è quella da te descritta, ma credo che "legittimare" (passami amichevolmente il termine) questo pensiero e questo atteggiamento misto tra fatalismo, rassegnazione e resa, sia l'atteggiamento più pericoloso e sbagliato in questo momento non solo per noi tifosi "malati" di Reggina, ma per la città intera.
Io credo che dovremmo TUTTI quanti (nessuno escluso) cercare di trasformare la nostra rabbia, la nostra disperazione e la nostra delusione in una reazione d'orgoglio e di riscatto, facendo noi quanta più pressione possibile sulle istituzioni locali (o quello che ne resta), sui fantocci della politica (mettendo però un pò di pepe al culo anche in ottica futura...), sulla stampa e sui media (anche radio e TV) e, soprattutto, sul quella classe imprenditoriale, reggina e della provincia, che mettendo insieme le forze e i capitali (...perché comunque qualcosa c'è anche da noi...) potrebbe far ripartire un progetto nuovo, pulito, di identità e "regginità".
Bisognerebbe cercare insomma di tirare fuori e sensibilizzare al massimo il nostro orgoglio e la nostra voglia di riscatto e di rinascita....una sorta di araba fenice... per dimostrare in primis a noi stessi e poi al resto del paese (e a queste merde che ci hanno affossato) che Reggio non vuole morire....che la città sa esprimere anche forze ed energie positive..
Lo dovremmo fare per noi, per i nostri figli...e anche per i nostri padri, che hanno contribuito a colorare i nostri cuori di amaranto...