Ancora arresti a Reggio

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army
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le società miste vanno chiuse...sono uno scandalo
mohammed
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da palazzo s. giorgio il silenzio, e che devono dire, che laddove non sono complici hanno girato la testa dall'altra parte? Poi dici perché era ovvio che quella di Massimo Canale era una missione impossibile, cè una connection politica-ndrangheta-imprenditoria che controlla tutto, altro che caffé al bar...
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
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mohammed ha scritto:da palazzo s. giorgio il silenzio, e che devono dire, che laddove non sono complici hanno girato la testa dall'altra parte? Poi dici perché era ovvio che quella di Massimo Canale era una missione impossibile, cè una connection politica-ndrangheta-imprenditoria che controlla tutto, altro che caffé al bar...

Come si dice...tra loro erunu tutti cumpari :beer:
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Ma non vi viene il dubbio che stanno menando con la croce sui "contorni", salvaguardando il vero anello di congiunzione tra la ndrangheta e le istituzioni, ovvero la classe politica?


Se hanno il controllo anche dei palazzi di giustizia perdete ogni speranza.

Povera Reggio...
Malaca
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La cosa che mi fa "Ribbrezzo" e che nè il Sindaco Arena (che quando c'era lo stato di agitazione dei dipendenti gridava al COMPLOTTO) che il Dj della Calabria non si sono esposti a dire niente......


Sicuramente queste persone arrestate avranno votato a sinistra..



Povera mia Reggio...
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come sempre grande Claudio Cordova...





Reggio: tutte le torbide vicende della Multiservizi

di Claudio Cordova - Da circa un anno entra ed esce da aule di tribunale e atti d’indagine. Il primo a parlarne, il 3 novembre 2010, fu il collaboratore di giustizia Roberto Moio, nipote acquisito del boss Giovanni Tegano.
Da quel giorno la Multiservizi, la società mista del Comune di Reggio Calabria, è stata interessata da diversi fatti, tutti riguardanti, però, la criminalità organizzata.

Il 3 novembre 2010, allora, il collaboratore di giustizia Roberto Moio, pentitosi poco più di un mese prima, dopo l’arresto nell’operazione “Agathos”, fu chiamato dai pubblici ministeri Giuseppe Lombardo e Giuseppe Bontempo, a deporre sul conto di Donatello Canzonieri, presunto affiliato ai Tegano, condannato in primo grado per l’estorsione in danno della famiglia Malavenda: “Da Archi fino al ponte di San Pietro comandano le famiglie De Stefano, Tegano e Condello, che adesso, con la pace, si sono divisi il territorio. Ci si divideva i soldi, anche della Leonia e della Multiservizi. La Leonia, per esempio, è gestita dai Fontana” disse in aula, al cospetto del Tribunale presieduto da Olga Tarzia.

Quella fu la prima volta in cui, ufficialmente, si puntò l’attenzione sugli intrecci tra Multiservizi e ‘ndrangheta. Arrivarono poi le indagini “Archi” e “Raccordo”. Nella prima fu tratto in arresto, addirittura, il direttore operativo della Multiservizi, quel Pino Rechichi indicato dai collaboratori di giustizia come un elemento organico al clan Tegano, per conto di cui avrebbe svolto anche azioni di fuoco. L’odierna, operazione denominata “Astrea”, confermerebbe, ancor di più, la vicinanza di Rechichi ai Tegano, vista l’accusa di essere stato, per anni, un prestanome del boss Giovanni Tegano. L’indagine “Raccordo”, invece, portò all’arresto del presunto boss di Pietrastorta e Condera, Santo Crucitti e del suo più stretto sodale, Mario Chilà. E’ il 4 maggio del 2007, quando lo stesso Chilà annuncia di aver stipulato, tramite la Fin Reggio, una convenzione con la Multiservizi S.p.A. di Reggio Calabria, riguardante 380 dipendenti. La Fin Reggio, secondo gli inquirenti, è la società finanziaria gestita direttamente, ma in maniera occulta, da Santo Crucitti. Una società che avrebbe stipulato una convenzione con la Multiservizi: un ruolo decisivo nella vicenda lo avrebbe giocato, secondo gli investigatori, l’ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Dominique Suraci: “In tale contesto, il Crucitti sfrutta il rapporto che lo lega al consigliere comunale Suraci Domenico, detto Dominique il quale riesce a far ottenere a Chilà Mario la stipula di una convenzione tra i dipendenti della Multiservizi e la società finanziaria di cui il Chilà si è rilevato essere socio di fatto”. Secondo i magistrati, però, Dominique Suraci non metterebbe in atto questo progetto da solo, ma con l’avallo del socio privato della Multiservizi, Michelangelo Tibaldi, non indagato nel procedimento: “Sostanzialmente si ha modo di rilevare come il Suraci Dominique si adoperi - a seguito dell’intervento di Crucitti - per la stipula di una convenzione finalizzata all’inserimento della Fin Reggio - come rilevato gestita occultamente da Mario Chilà - all’interno dell’impresa comunale Multiservizi, sfruttando, a sua volta, l’appoggio di Tibaldi Michelangelo, socio privato dell’anzidetta società mista, a cui – come si rileva dall’attività tecnica espletata – l’anzidetto consigliere si rivolge per l’elaborazione del contratto di convenzione che sarà sottoscritto dalla Fin. Reggio e l’amministratore delegato dell’anzidetta municipalizzata Lauro Mamone”. Dalla visura camerale effettuata dagli investigatori, all’interno della Fin Reggio, né Crucitti, né Chilà avrebbero alcun ruolo. Ufficialmente la Fin Reggio è di proprietà di Anna Maria Furfari, che ricopre la veste di amministratore unico, e di Nicola Pellicanò. Ed è proprio quest’ultimo, il 24 maggio 2007, a comunicare a Chilà che la convenzione con tutta probabilità andrà in porto. Questa, infine, la verifica finale effettuata dall'Arma dei Carabinieri, che ha eseguito indagini e operazione: “A riscontro di quanto rilevato dall’attività d’intercettazione, presso gli uffici della Multiservizi S.p.A. è stato acquisita una copia del contratto di convenzione stipulato, in data 24.05.2007, dalla KEMA FINANZIARIA SPA con sede in Siderno – banca di riferimento della Fin Reggio – rappresentata da Francesco De Stefano, con la Multiservizi Reggio Calabria S.p.A., nella persona del suo amministratore delegato ing. Lauro Mamone Nel fax di trasmissione del succitato contratto infatti, inviato dalla KEMA FINANZIARIA S.p.A. alla Multiservizi Reggio Calabria S.p.A., è specificato che il contratto in questione viene trasmesso “come da accordi con il signor Pellicanò”: facendo evidentemente riferimento a Nicola Pellicanò “socio” di Mario Chilà che, nonostante sia colui che attivamente si è interessato per la stipula di detta convenzione, anche tramite l’intervento di Crucitti, non appare in nessun atto”.

Da ultimo, è ancora una volta il collaboratore di giustizia Roberto Moio, nell’ambito del processo d’appello “Testamento”, a ribadire come le cosche si siano divise le tre società miste del Comune di Reggio Calabria. Oltre a tirar giù, sollecitato dal sostituto procuratore Franco Mollace, una sfilza di politici che sarebbero stati appoggiati dai Tegano, Moio, infatti, ha attribuito alle famiglie Zito e Bertuca la “sovranità” sulla Fata Morgana, ai Fontana sulla Leonia, e a Pino Rechichi, e quindi ai Tegano, sulla Multiservizi. Una tappa datata 19 ottobre. Non ultima, però, perché con l’operazione “Astrea”, la Guardia di Finanza, dando esecuzione alle indagini dei pm Giuseppe Lombardo e Beatrice Ronchi, ha dimostrato come, tramite una serie di prestanome, la cosca Tegano sia riuscita, da diversi anni, a mettere le mani sulla parte privata della Multiservizi, società che vide la luce durante gli anni dell'amministrazione dell'attuale Governatore Giuseppe Scopelliti.

E intanto, però, da Palazzo San Giorgio non arriva nessun commento. L’unico a parlare fu, dopo l’arresto di Rechichi, l’allora sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa che definì il coinvolgimento del direttore operativo “un fatto che, se confermato dalle giurisdizioni superiori, ci inquieta e ci preoccupa al punto da imporre all’Amministrazione comunale l’assunzione di iniziative che demarchino in modo netto ed inequivocabile legami tra l’Ente e l’imprenditoria privata della partecipata”.

Dopodiché il silenzio, anche se, nel giro di diversi mesi, di acqua sotto i ponti, ne è passata a fiumi…







Nel grigio dipinto di grigio




di Claudio Cordova - L’indagine “Astrea” consegna alle cronache una città, Reggio Calabria, di un colore predominante: il grigio. Una città in cui, anche per gli investigatori, è sempre più difficile operare una netta distinzione tra i “buoni” e i “cattivi”. Come specificato, peraltro, dal Procuratore Capo Giuseppe Pignatone, gli accertamenti della Guardia di Finanza, che ha operato su delega dei sostituti procuratori della Dda, Giuseppe Lombardo e Beatrice Ronchi, hanno ricostruito, sostanzialmente, vent’anni di storia cittadina.

Una storia cittadina che, nell’ultimo decennio, per esempio, è fatta di infiltrazioni, sempre più nascoste, ma, allo stesso tempo, sempre più incisive nel tessuto sociale, lavorativo e pubblico. L’ingerenza, un tempo paventata, oggi, alla luce di tanti elementi oltre all’indagine “Astrea”, assai più concreta, delle cosche nelle società miste del Comune di Reggio Calabria, in questo caso la Multiservizi, non può non portare a delle riflessioni su cosa si muova, di oscuro, sotto l’apparente manto di lavoro e attività lecita, in una città che vive, sostanzialmente, di denaro pubblico e di tutto l’indotto che gira attorno ad esso.

Figure come quelle di Pino Rechichi e Giovanni Zumbo (e dei suoi familiari, avvocati o commercialisti) sono lo specchio, la cartina al tornasole, di quanto sia fondamentale, per la ‘ndrangheta, “pescare” tra gli ordini professionali, tra dottori, avvocati e “volti puliti” più in generale. E’ la “zona grigia”, sono i “colletti bianchi”, una realtà che solo in parte è stata investigata a partire dagli '90 a oggi. E se, secondo gli investigatori, Rechichi, direttore operativo della Multiservizi, fino al momento del suo arresto, della scorsa primavera, sarebbe un fedelissimo della cosca Tegano, fin dagli anni ’80, nel periodo della seconda guerra di mafia, la trasversalità del commercialista Giovanni Zumbo, oltre ad avvalorare quanto la Dda di Reggio sostiene da mesi, e cioè l’unitarietà della ‘ndrangheta, potrebbe essere un ulteriore tassello per dimostrare le nuove alleanze criminali, scaturite in città dopo la pax mafiosa del 1991. Nuove alleanze che lo stesso pm antimafia Giuseppe Lombardo sta provando a dimostrare nel lungo e articolato processo “Meta”, che vede alla sbarra il gotha della ‘ndrangheta reggina, tra cui Peppe De Stefano, Pasquale Condello, Giovanni Tegano e Pasquale Libri.

Con un passato da confidente dei servizi segreti, da collaboratore dell’attuale sottosegretario regionale Alberto Sarra e, soprattutto, da amministratore giudiziario per conto dei Tribunali di Palmi e Reggio Calabria, Zumbo è lo stesso personaggio che, nella primavera 2010, rivela ai boss Giovanni Ficara e Giuseppe Pelle, nell’abitazione di quest’ultimo, a Bovalino, delicati e segretissimi particolari d’indagine sull’operazione “Crimine” che sarebbe scattata diversi mesi dopo le conversazioni captate dalle cimici del Ros dei Carabinieri. Zumbo, però, per anni si sarebbe mosso negli ambienti della potente cosca De Stefano: anche nell’indagine “Astrea” sono documentati diversi colloqui telefonici in cui prende appuntamenti con Giovanni De Stefano, giovane boss figlio del celebre Giorgio, assassinato nel 1977 in Aspromonte. Negli anni avrebbe avuto un ruolo anche nella gestione del Parco Caserta, uno dei primi episodi in cui, a livello investigativo, viene evidenziato la posizione e il carisma dei De Stefano nel decidere lavori e mazzette i una zona sostanzialmente non di loro competenza criminale. E Zumbo è anche lo stesso personaggio che, secondo le risultanze investigative, avrebbe svolto, insieme ai familiari, il ruolo di prestanome del clan Tegano, ed è lo stesso personaggio che, in una conversazione intercettata con la moglie, Francesca Toscano, di professione avvocato, afferma di portare “nel petto” (e, quindi, per metonimia, nel cuore) il defunto boss Mario Audino, assassinato nel 2003. E se le rivelazioni ai boss Pelle e Ficara, cristallizzate nell’indagine “Reale”, sarebbero avvenute nel 2010, quando Zumbo aveva smesso, ormai da parecchio tempo, di lavorare per i tribunali, occupandosi, almeno ufficialmente, del colorificio di famiglia, ubicato nella centralissima via Aschenez, i rapporti con i De Stefano, con Mario Audino, i presunti reati compiuti per conto del clan Tegano, si inquadrerebbero in un periodo assai vicino a quello in cui il commercialista-talpa prestava la propria professionalità ai Tribunali di Palmi e Reggio Calabria, amministrando, peraltro, beni riconducibili a famiglie “di peso”, come i Cordì di Locri o i Molè di Gioia Tauro. Un periodo in cui, evidentemente, Zumbo sarebbe riuscito, con grande scaltrezza, a relazionarsi, magari a distanza di poche ore, con ambienti istituzionali e criminali, passando pressoché inosservato.

La trasversalità di Zumbo, allora, fa il paio con quella dell’imprenditore-massone Pasquale Rappoccio, per anni ritenuto vicino al potente clan Libri, ma arrestato, poche settimane fa, come prestanome della cosca Condello e in particolare, del boss latitante Domenico Condello, detto “Micu u pacciu”. Personaggi, spesso in contatto anche con ambienti politici o, comunque, istituzionali, che rappresenterebbero il trait d’union, il collante, il raccordo, tra due facce della stessa medaglia: la ‘ndrangheta e il potere, di qualsiasi natura esso sia. Per comprendere il livello di infiltrazione delle cosche nell’economia reggina è sufficiente sfogliare gli archivi storici degli ultimi anni, in cui la Dda reggina ha sequestrato beni per milioni e milioni di euro, sottoforma di beni mobili e immobili, ma anche di aziende, sparsi sui tre mandamenti, ionico, tirrenico e centrale. Le ultime vicende, quelle emerse nell’indagine “Astrea”, ma anche alcune dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma anche ciò che sta raccontando, nel processo “Meta”, il Colonnello dei Carabinieri Valerio Giardina aprono scenari inquietanti anche sulla gestione della pubblica amministrazione (e di tutto il denaro che gira attorno a essa) negli ultimi anni. Scenari che, se non fossero intervenuti atti ufficiali, sarebbero rimasti, tuttora, al livello della chiacchiera da bar, dato che, come dice, spesso, giustamente, il Procuratore Pignatone, Reggio è la città del “lo sapevano tutti” o, del “eh, ma si sapeva…”.

Zumbo, Rechichi, Rappoccio, sono solo tre nomi, tre storie, che magari si intersecano con tante altre, note e meno note. Storie e personaggi grigi, storie oscure o, magari, che “sapevano tutti”. Storie che, comunque, costituirebbero i pilastri fondanti di Reggio Calabria. Almeno da vent’anni a questa parte.
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Malaca ha scritto:La cosa che mi fa "Ribbrezzo" e che nè il Sindaco Arena (che quando c'era lo stato di agitazione dei dipendenti gridava al COMPLOTTO) che il Dj della Calabria non si sono esposti a dire niente......


Sicuramente queste persone arrestate avranno votato a sinistra..



Povera mia Reggio...
noo ma che dici...Scopelliti sicuramente era all'oscuro di tutto...
In pratica da quando ha messo piede a palazzo S.Giorgio da sindaco è sempre stato chiuso nella sua stanza..u maru...chi curpa ndavi... :lol:
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goldenboy
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Bel titolo del quotidiano di oggi...

"Cosca in società col comune"


:salut :salut :salut
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Regmi
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goldenboy ha scritto:Bel titolo del quotidiano di oggi...

"Cosca in società col comune"


:salut :salut :salut


Anche se invertendo i termini avrebbe reso molto meglio l'idea (?).
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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goldenboy
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Regmi ha scritto:
goldenboy ha scritto:Bel titolo del quotidiano di oggi...

"Cosca in società col comune"


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Anche se invertendo i termini avrebbe reso molto meglio l'idea (?).

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Mariotta
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qualcuno si ricorda la genesi di tale società? e giuridicamente come nascono? si stipulano contratti? Chi fa cosa?


...non so se qualcuno può darmi delucidazioni :scrolleye:
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
doddi
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Malaca ha scritto:La cosa che mi fa "Ribbrezzo" e che nè il Sindaco Arena (che quando c'era lo stato di agitazione dei dipendenti gridava al COMPLOTTO) che il Dj della Calabria non si sono esposti a dire niente......


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http://www.telereggiocalabria.it/news/2 ... rvizi.html

19-11-2011 18:37 - Arena incontra vertici Multiservizi


Si comunica che ieri nell’immediatezza degli accadimenti che hanno coinvolto la società partecipata Multiservizi Rc, il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena si è incontrato con i vertici societari, di nomina comunale, verificando su base documentale le iniziative poste in essere dagli organi societari, sin dall’Aprile 2011, al fine di immunizzare l’Azienda da ogni elemento di rischio e/o di sospetto, connesso alle vicende che a quell’epoca avevano interessato il sig. Giuseppe Rechichi. Il Sindaco ha apprezzato l’attività posta in essere dagli amministratori constatando le iniziative già intraprese ed utili a scongiurare infiltrazioni criminali nella società Multiservizi, tenendo per altro sempre al corrente di tali iniziative la Prefettura di Reggio Calabria. La società, tra l’altro, aveva già caratterizzato la propria attività con procedure di tracciabilità degli atti e dei flussi finanziari, nonché di verifica degli stessi atti anche mediante l’acquisizione periodica delle certificazioni antimafia di tutti i soggetti a qualunque titolo interessati all’attività dell’azienda. Le odierne notizie di stampa sembrano evidenziare condotte criminose, che si sarebbero consumate al di fuori dell’attività gestionale. L’Amministrazione comunale, unitamente agli organi della società, proseguirà nell’iter già avviato, orientato a garantire che la Multiservizi sia scevra da ogni infiltrazione mafiosa, impegnandosi ad assicurare nel contempo la continuità operativa dell’azienda, che svolge servizi pubblici essenziali e che impegna un rilevante numero di dipendenti. Nella giornata di lunedì il Sindaco, unitamente ai vertici societari, incontrerà S.E. il Prefetto di Reggio Calabria".
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
Mariotta
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doddi ha scritto:
Malaca ha scritto:La cosa che mi fa "Ribbrezzo" e che nè il Sindaco Arena (che quando c'era lo stato di agitazione dei dipendenti gridava al COMPLOTTO) che il Dj della Calabria non si sono esposti a dire niente......


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Si comunica che ieri nell’immediatezza degli accadimenti che hanno coinvolto la società partecipata Multiservizi Rc, il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena si è incontrato con i vertici societari, di nomina comunale, verificando su base documentale le iniziative poste in essere dagli organi societari, sin dall’Aprile 2011, al fine di immunizzare l’Azienda da ogni elemento di rischio e/o di sospetto, connesso alle vicende che a quell’epoca avevano interessato il sig. Giuseppe Rechichi. Il Sindaco ha apprezzato l’attività posta in essere dagli amministratori constatando le iniziative già intraprese ed utili a scongiurare infiltrazioni criminali nella società Multiservizi, tenendo per altro sempre al corrente di tali iniziative la Prefettura di Reggio Calabria. La società, tra l’altro, aveva già caratterizzato la propria attività con procedure di tracciabilità degli atti e dei flussi finanziari, nonché di verifica degli stessi atti anche mediante l’acquisizione periodica delle certificazioni antimafia di tutti i soggetti a qualunque titolo interessati all’attività dell’azienda. Le odierne notizie di stampa sembrano evidenziare condotte criminose, che si sarebbero consumate al di fuori dell’attività gestionale. L’Amministrazione comunale, unitamente agli organi della società, proseguirà nell’iter già avviato, orientato a garantire che la Multiservizi sia scevra da ogni infiltrazione mafiosa, impegnandosi ad assicurare nel contempo la continuità operativa dell’azienda, che svolge servizi pubblici essenziali e che impegna un rilevante numero di dipendenti. Nella giornata di lunedì il Sindaco, unitamente ai vertici societari, incontrerà S.E. il Prefetto di Reggio Calabria".


a questo proposito ...i rofessionisti arrestati per caso si occupavano anche di queste cose? Cioè far sembrare lecite le cose illecite...oppure ho capito male?


E gli attuali amministratori chi sarebbero?
dperfavore tu puoi rispondere alla domanda del mio precedente post? Non ci capisco un granchè... :scrolleye:
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doddi
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Mariotta ha scritto:
doddi ha scritto:
Malaca ha scritto:La cosa che mi fa "Ribbrezzo" e che nè il Sindaco Arena (che quando c'era lo stato di agitazione dei dipendenti gridava al COMPLOTTO) che il Dj della Calabria non si sono esposti a dire niente......


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19-11-2011 18:37 - Arena incontra vertici Multiservizi


Si comunica che ieri nell’immediatezza degli accadimenti che hanno coinvolto la società partecipata Multiservizi Rc, il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena si è incontrato con i vertici societari, di nomina comunale, verificando su base documentale le iniziative poste in essere dagli organi societari, sin dall’Aprile 2011, al fine di immunizzare l’Azienda da ogni elemento di rischio e/o di sospetto, connesso alle vicende che a quell’epoca avevano interessato il sig. Giuseppe Rechichi. Il Sindaco ha apprezzato l’attività posta in essere dagli amministratori constatando le iniziative già intraprese ed utili a scongiurare infiltrazioni criminali nella società Multiservizi, tenendo per altro sempre al corrente di tali iniziative la Prefettura di Reggio Calabria. La società, tra l’altro, aveva già caratterizzato la propria attività con procedure di tracciabilità degli atti e dei flussi finanziari, nonché di verifica degli stessi atti anche mediante l’acquisizione periodica delle certificazioni antimafia di tutti i soggetti a qualunque titolo interessati all’attività dell’azienda. Le odierne notizie di stampa sembrano evidenziare condotte criminose, che si sarebbero consumate al di fuori dell’attività gestionale. L’Amministrazione comunale, unitamente agli organi della società, proseguirà nell’iter già avviato, orientato a garantire che la Multiservizi sia scevra da ogni infiltrazione mafiosa, impegnandosi ad assicurare nel contempo la continuità operativa dell’azienda, che svolge servizi pubblici essenziali e che impegna un rilevante numero di dipendenti. Nella giornata di lunedì il Sindaco, unitamente ai vertici societari, incontrerà S.E. il Prefetto di Reggio Calabria".


a questo proposito ...i rofessionisti arrestati per caso si occupavano anche di queste cose? Cioè far sembrare lecite le cose illecite...oppure ho capito male?


E gli attuali amministratori chi sarebbero?
dperfavore tu puoi rispondere alla domanda del mio precedente post? Non ci capisco un granchè... :scrolleye:
Hai capito male, i professionisti lavoravano per dei privati non per la società, e cercavano di metterli "in salvo" da provvedimenti come quello attuato ieri con il sequestro di 50 mil. di beni..

Le società miste vengono istituite da appositi bandi, delle gare d'appalto, le offerte delle varie società che partecipano vengono esaminite in base a vari parametri e poi si stipulano i contratti creando in seguito la società mista ente/privato.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Mariotta ha scritto:.

http://www.telereggiocalabria.it/news/2 ... rvizi.html

19-11-2011 18:37 - Arena incontra vertici Multiservizi


Si comunica che ieri nell’immediatezza degli accadimenti che hanno coinvolto la società partecipata Multiservizi Rc, il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena si è incontrato con i vertici societari, di nomina comunale, verificando su base documentale le iniziative poste in essere dagli organi societari, sin dall’Aprile 2011, al fine di immunizzare l’Azienda da ogni elemento di rischio e/o di sospetto, connesso alle vicende che a quell’epoca avevano interessato il sig. Giuseppe Rechichi. Il Sindaco ha apprezzato l’attività posta in essere dagli amministratori constatando le iniziative già intraprese ed utili a scongiurare infiltrazioni criminali nella società Multiservizi, tenendo per altro sempre al corrente di tali iniziative la Prefettura di Reggio Calabria. La società, tra l’altro, aveva già caratterizzato la propria attività con procedure di tracciabilità degli atti e dei flussi finanziari, nonché di verifica degli stessi atti anche mediante l’acquisizione periodica delle certificazioni antimafia di tutti i soggetti a qualunque titolo interessati all’attività dell’azienda. Le odierne notizie di stampa sembrano evidenziare condotte criminose, che si sarebbero consumate al di fuori dell’attività gestionale. L’Amministrazione comunale, unitamente agli organi della società, proseguirà nell’iter già avviato, orientato a garantire che la Multiservizi sia scevra da ogni infiltrazione mafiosa, impegnandosi ad assicurare nel contempo la continuità operativa dell’azienda, che svolge servizi pubblici essenziali e che impegna un rilevante numero di dipendenti. Nella giornata di lunedì il Sindaco, unitamente ai vertici societari, incontrerà S.E. il Prefetto di Reggio Calabria".


a questo proposito ...i rofessionisti arrestati per caso si occupavano anche di queste cose? Cioè far sembrare lecite le cose illecite...oppure ho capito male?


E gli attuali amministratori chi sarebbero?
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Hai capito male, i professionisti lavoravano per dei privati non per la società, e cercavano di metterli "in salvo" da provvedimenti come quello attuato ieri con il sequestro di 50 mil. di beni..

Le società miste vengono istituite da appositi bandi, delle gare d'appalto, le offerte delle varie società che partecipano vengono esaminite in base a vari parametri e poi si stipulano i contratti creando in seguito la società mista ente/privato.[/quote]


ecco...
ma le società che sono diventate parte della società mista c'erano anche prima o sono nate appositamente? dopo i bandi intendo...
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Il controllo della multiservizi da parte della ndrangheta pone interrogativi inquietanti...





http://www.newz.it/2011/11/20/pd-il-con ... ti/122551/



Modello Super Reggio :salut
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il problema è che le cose escono fuori ora che si sono mangiati tutto...
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Reggio: Arena consegna al Prefetto un dossier su atti predisposti contro infiltrazioni 'ndrangheta in Multiservizi
Lunedì 21 Novembre 2011 20:09

Il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, accompagnato dal Presidente del Cda della Multiservizi RC, l’ avvocato Andrea Viola, ha incontrato questa mattina S.E. il Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta. A renderlo noto è un comunicato dell'ufficio stampa del primo cittadino. Durante il colloquio il Primo Cittadino ha illustrato al Prefetto le iniziative già poste in essere dagli organi societari per tutelare l’azienda e l’Amministrazione comunale dopo le note vicende giudiziarie che hanno riguardato Giuseppe Rechichi.
Il Sindaco ha consegnato un dossier completo degli atti predisposti dagli organi statuari della Multiservizi dai quali emerge l’attività volta a tutelare l’azienda contro il rischio di infiltrazioni mafiose.
In un momento così delicato il Sindaco ha voluto esternare al Prefetto la volontà di porre massima attenzione non solo ai nuovi risvolti della vicenda giudiziaria, ma anche alla complessità della gestione del contratto di servizio in essere con la società partecipata del Comune. Di tutte le iniziative adottate e di quelle future il Sindaco terrà costantemente aggiornato S. E. il Prefetto di Reggio Calabria.
Soddisfatto del colloquio, il Sindaco ha affermato che “in questo delicato momento ogni tipo di iniziativa da intraprendere deve essere ponderata, evidenziando inoltre che il sequestro delle quote societarie oggetto d’indagine determinano una condizione di maggiore garanzia considerato che, tali quote, saranno gestite dallo Stato attraverso gli Amministratori giudiziari. E’ chiaro – ha concluso il Primo cittadino - che i miei interlocutori, in questa fase, non possono che essere le Istituzioni competenti.”
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
army
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ma queste azioni per contrastare la ndrangheta le avrebbero fatte prima o dopo mettersi in società coi Tegano? :lol: :lol: :lol: :lol:
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goldenboy
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army ha scritto:ma queste azioni per contrastare la ndrangheta le avrebbero fatte prima o dopo mettersi in società coi Tegano? :lol: :lol: :lol: :lol:

mica lo sapevano ... :beer:
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